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Pittore | Crosera Luca
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Le opere di Crosera Luca
Biografia |
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Informazioni
Luca Crosera nasce nel 1958 a San Donà di Piave (Venezia) dove vive e lavora.
La produzione artistica di Luca Crosera segue percorsi di continua sperimentazione, un'esigenza espressiva che si profila verso la realizzazione di originali opere d'arte.
Luca Crosera è un artista poliedrico, sperimentale verso rinnovamenti ed evoluzioni tecniche, attualmente le sue opere spaziano da una forma d'arte informale, dove si creano immagini prive di forme riconoscibili, ad una pittura astratta materica; questo connubio di stili origina una forma d'arte imprevedibile realizzata con determinata ed incisiva creatività che conquista un pubblico di amatori ed appassionati d’arte italiani e stranieri.

Inizia la sua attività artistica all'età di 25 anni. Le sue opere sono presenti in collezioni private sia in Italia che all'estero. Luca Crosera approfondisce le sue conoscenze tecniche ed artistiche frequentando la scuola di nudo Ettore Tito presso l'Accademia di Venezia, il corso di pittura seguito dal maestro Claudio Borsato a Treviso e la scuola internazionale di grafica a Venezia. In campo lavorativo l'artista progetta e realizza decorazioni di interni. Collabora con l'agenzia RiverArt di Venezia eseguendo mansioni differenti, tra cui allestimenti di mostre personali e collettive.
Numerose le mostre personali e collettive a cui partecipa in diverse città Italiane e straniere. Nel 1992 espone le sue opere alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia.
"Allegoria" - 2014

polimaterico, acrilico su tavola - cm 50x60
"Da Torcello a Burano"
polimaterico, acrilico su tavola - cm 52x61,5
Hanno scritto dell'artista Luca Crosera: Roberta Alessandrini - Diego Collovini - Enzo De Martino - Lia Esposito - Giansisto Gasparini - Giulio Gasparotti - Carlo Munari - Giovanna Nicoletti - Paolo Rizzi - William Rodriguez - Marzia Vianello - Oscar Visentini - Valerio Utri - Archivio Monografico dell'Arte Italiana.
Quotidiani: Il Gazzettino di Venezia - La Nuova Venezia - Il Secolo - Il Gazzettino di Padova - La Tribuna di Padova - La Tribuna di Treviso - Alto Adige - L'Adige - Gente Veneta - Corriere della Sera - That's Art.
"Inverno / Autunno" - 2012

polimaterico, acrilico su tavola doppia - cm 84x50
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PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
LUCA CROSERA
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
Le opere dell’artista Luca Crosera suggeriscono il riassunto di una visione più ampia, formano un mosaico pittorico concentrato su figure retoriche, scorci ambientali ed urbani, dipinti su supporti differenti che formano la realtà frammentata di un momento vissuto.
L’artista realizza ed estrae, dal contesto scelto, immagini singolari, arricchite dalla preparazione di materie plastiche e da colorazioni dense, fluide e contrastanti.
Una creatività in continua trasformazione in quanto l’artista, da una parte crea immagini riconducibili ad una realtà, dall’altra realizza un percorso di linee, forme e colori che si allontanano da qualsiasi imitazione del reale.
Luca Crosera procede in maniera totalmente autonoma rispetto alle forme esistenti, sviluppa espressioni artistiche che esprimono un concetto attraverso immagini astratte elaborate secondo interpretazioni razionali.
Affiancando tecniche pittoriche tradizionali Crosera approfondisce l’uso di materiali differenti che si prestano ad una nuova produzione artistica, ricca ed originale, che esprime sensazioni sospese fra la meraviglia, lo stupore, l’ironia ed il mistero.
Le sue opere raccontano il susseguirsi della vita dell’artista, una mappa mentale che prende vita su uno spazio artistico differenziato che segue una forma espressiva esaltata dal colore e dalla luce. L’artista persegue una poetica profondamente astratta, una poetica sconfinante dal limite del reale e compatta nella sua rappresentazione.
Il linguaggio di Luca Crosera attinge al mondo delle scienze fisiche e matematiche, indaga mostrando possibili legami tra fenomeni naturali e rielaborazioni concettuali, un mondo espressivo multiforme e variegato, sospeso tra intuizione e astrazione, tra informale e figura.
La pittura di Crosera è pervasa dall’unione di nuovo ed antico, di oggi e di ieri, un’arte alla ricerca di una interiorità profonda che si prepara al futuro.
Analoghi cromatismi accompagnano composizioni realizzate con rapida e vigorosa esecuzione, elementi sempre in bilico tra uno spazio circoscritto, finito, ed uno spazio esteso ed illimitato.
Un uso del colore che evince la scelta monocromatica e che ambienta sfondi differenti, elementi ruotano e si distribuiscono sullo spazio conferendo forma e volume all'opera. L’artista accosta colorazioni calde dalle pennellate fluide ad un mezzo di espressione artistica più elaborata: il polimaterico, l'unione delle diverse materie partecipanti alla creazione artistico-espressiva dell'artista. Nelle opere si animano elementi introspettivi, si immobilizzano azioni sublimate, eventi trasfigurati oltre sguardi ardenti che si allontanano da una iconografia semplice per giungere ad un’iconografia eclettica e multiforme che diviene il luogo d’espressione creativa dell’artista Luca Crosera.
Silvia Maione Morlotti - Archivio Monografico dell'Arte Italiana - aprile 2014
"Estate" - 2012

polimaterico, acrilico su tre tavole - cm 108,5x60
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ANTOLOGIA CRITICA
"... Luca Crosera, che guarda alla laguna e a Venezia con gli occhi penetranti ed indagatori di chi scruta l'orizzonte, raccoglie di questa città gli umori più vivi ed intensi, che sono nello stesso tempo anche i più dipendenti dalla luce. ... Crosera individua nell'atmosfera veneziana alcuni elementi che contraddistinguono la storia e la vitalità umana di una pittura e di un'architettura che hanno saputo conuigare da sempre il mare con l'oriente. Il fascino maggiore, riscontrabile nelle opere di Luca Crosera, è certamente individuabile in quell'alito magico carico di segni, di metafore e riamandi ad una architettura quasi alchemica. .... Segni fantastici, mistici come tracce di un pensiero immortale fatto di materia e di luce. ...."
Diego Collovini
"Frammenti" - 2007

acrilico, collage su carta
"Luca Crosera, nell'attuale operazione pittorica, sa ritrovare alcune equivalenze con i risultati della precedente fase espressiva. Allora contavano i segni-colore nel loro enuclearsi e compensarsi nel vigore dei punti focali. Ora, lo stesso linguaggio è tradotto in una struttura di 'fatti' materializzati e proiettati con la stessa dialettica e altrettanto densi e carichi. Comune rimane la tensione emotiva. Più acuto, invece, il significato simbolico di questi 'fatti' affondati nel 'senso comune' e nella realtà che si erge a diaframma per garantire una certa possibilità di rapporti, sia pure sbalzati fuori dei contesti più usuali e accessibili. La realtà è rivista tra la meditazione e la mediazione d'uno spazio ubiquo che accoglie il breve referente e lo trattiene dentro il colore, mentre la luce soccorre trapelando nei nessi più labili. La visione non occupa uno spazio topologico, ma vi si stabilisce come sul piano d'una parete senza limiti, la cui traiettoria, però, non ne neutralizza l'oggettività perchè s'innesta là dove la riconoscibilità trova la propria chiave emblematica. L'immagine è 'sentita' per trasposizione e vagheggiata da coloriture irradianti l'eco dell'identificazione 'sospesa'. I 'fatti' che sfasano l'individuo, Io sopraffanno, lo condizionano, si "vedono" oltre l'accadimento, attraverso 'la parete' per avvertire l'uomo del precario e dell'illusorio. Il confronto avviene con libertà di angolazioni e rapidità di passaggi concisi, complice il bordo nero, più o meno largo e orizzontale, il riscontro dell'imprevisto e dell'inafferrabile. La tensione ben calcolata e l'aformalità del nucleo materico sono relazionati in nuovi paradigmi da scoprire da vicino anche se l'analisi avviene nella 'presa a distanza', lungo il filo d'una storia registrata per mezzo di epiteli di contatto tra uomo e ambiente, tra civiltà e vita. A volte lo 'schermo' pare infittirsi in nodi avvitanti di colore. E' il rapprendersi dell'avvertimento. Oltre è la luce a distendersi in parallelo alle capacità intuitive dello spirito. Oppure la profondità si fà più indistinta e ogni differenza o frattura si annulla nel trapasso da un contrasto a un'indicazione complessa, da un valore assoluto al rimando a una sovra-realtà fuori dell'umana esperienza, tuttavia immanente. In tale poetica, Crosera, nei suoi quadri, conserva una certa tradizionalità, magari in transfert, con il primo paino e lo sfondo nel sendo del "prima" e del "poi". Le campiture sono organizzate a ritmi geometrici liberi e la banda nera, già menzionata, assume la funzione strutturante, indicando altresì l'aderenza dell'immagine con quanto vi si frappone, con ciò che si perde quotidianamente, che si sgretola, si blocca e si ma-bissa con la civiltà e il progresso. Qui, la materia si assottiglia, ridiventa segno, rioccupa i nuclei espressivi centrali, dissolvendo le distanze temporali, concretizzandosi nella vigna, negli alberi, nei rami sviluppati, nell'occhio e nel profilo fugace e negli elementi iconici che cedono spazio al colore che li colma, in una texture di eventi cromatici, lontani dall'imporsi come qualcosa di precostituito, essendo rivolti a situazioni piegate a rappresentare, in un lucido specchio, un contenuto, una condizione, quindi una conoscenza che dà luogo alla rappresentazione. Le 'ricorrenze' di Crosera ancora prima di porsi come questione di cultura, si manifestano quali riflessi di una problematica totale, rivelata da colori 'svariati' come suoni di musica elettronica, da luci fuse o liquefatte, da paste insistite sull'irrealtà d'un vuoto ai limiti del quale si coglie la soluzione di continuità, oltrepassando ogni aspetto fisico e fenomenico. A questo modo, Crosera si innesta per via tutta sua e originale nel filone rilevante dell'attualità artistica contemporanea."
Giulio Gasparotti
"La peculiarità dell'arte di Crosera è quella di aver tolto dalla rappresentazione qualsiasi elemento letterario, di posa e di eloquenza per lasciare il posto ad una constatazione nuda e spoglia quasi elementare della realtà.
Nelle sue composizioni prevalgono i valori icastici di estrema e sfumata sottigliezza e scambio delle linee, rispetto ai valori iconici, di netta sagomatura degli effetti. Ci fornisce prove di una resa spaziale fondata in prevalenza sulla circolarità e sull'interesse per la sfera dei fenomeni organici e da ciò soprattutto si evince la sua derivazione informale, sia a livello macrostrutturale che microstrutturale.
Le sue opere ci suggeriscono la presenza di forze telluriche e primordiali, esplosive, difficilmente controllabili, scaturenti dall'imprevisto effetto materico. Il linguaggio dunque è bio-modo, con uno spiccato interesse per un unico nucleo o cellula, potenziata, ingrandita, di specie embrionale nucleica e solo a volte disseminata e policentrica. L'esplicito richiamo alla sfera dei fenomeni organici, cellulari, biologici permette di "liberare" ritmi poderosamente vitalistici che si sciolgono a poco a poco come dopo una ibernazione. Il ricorso a forme genetiche primarie e alla dinamica delle forze nucleari presenta chiari connotati freudiani e sul fronte del "pensiero" una vocazione quantitativa esistenziale fenomenica, favorevole ai rapporti vissuti che non possono prescindere dalla presenza del corpo e di tutti i suoi organi sensoriali."
Lia Esposito
" ... Sono stati gli squarci di azzurro a sorprendermi in questa pittura, che non parla certo solo di sè, ma che senz'altro è prima di tutto passione e invenzione di un linguaggio visivo dal ritmo e dalla struttura particolari. La pittura di Crosera ha proprio quell'aria smaliziata, da persona abile nel confondere le carte nonostante la più apparente e tranquilla semplicità. La pittura difficile - informale o no - eccola servita.
Distrutti i significati dei segni, rovesciatili, sono ricondotti alla loro origine, resi vivi dalla rigorosa opposizione alla linearità. ... L'espressione di Luca Crosera ... spazia laddove l'emozionale e l'irrazionale sono attivi nella costruzione e nella strumentazione artistica.
A guardarli e a riguardarli questi dipinti di Luca, ci si rende conto che la nostra è un'epoca solo camuffata dalla dissacrazione e la pittura, proprio la pittura di Crosera, sfrutta il camuffamento e si diverte a travestirsi con l'ingegno dell'assemblaggio."
Marzia Vianello
"C'è un punto, nel farsi e disfarsi pittorico della forma, in cui l'occhio perplesso, non sa discernere le dimensioni e gli spazi in rapporto al mondo naturale. E qui che al vedere si sovrappone una sorta di stravedere; e allo sguardo fisico uno sguardo mentale. Si entra nel regno dell'allusività, tanto cara a Mallarmè e divenuta poi, negli anni cinquanta, terreno per le scorribande degli Informali. La rappresentazione lascia il posto all'interpretazione: cosicchè la fantasia, sullo spunto labile della forma e del colore, può fuggire per il lidi dell'utopia.
In questa dimensione, che è categoriale più che storica, si colloca l'opera di un giovane sandonatese: Luca Crosera. I suoi quadri sono come campi magnetici che attirano sensazioni, le più diverse. L'allusività è sfuggente ma perentoria. Si resta interdetti di fronte ad un segno che potrebbe essere una falce, un uncino minaccioso, una sbarra, un ariete, una candela, magari anche un occhio, un animale, un ramo d'albero ... L'ambiguità semantica è eccitata da uno spazio fluido, spesso freddo, che si sfalda e si ricompone in guizzi di colore ora morbido ora violento. Un fondo di motilità psicologica ci insegue.
Occorre precisare una cosa: non si tratta di un mero giuoco formalistico. Crosera è ben diverso, nell'impostazione, dalla schiera degli astratti tipo Bazaine e Manessier. Egli stesso confessa: "Mi attrae l'esistenziale, il vissuto. Cerco di far uscire dal di dentro i sedimenti più pronfodi: emozioni psichiche più che fisiche". Ecco quindi un certo tono fortemente elegiaco, spesso drammatico, pur in una pittura che si potrebbe definire segnica, cioè basata sull'immanenza simbologica del segno colore. Siamo verso l'ambito di un Kline, di un Soulages, d'uno Schneider. Si capisce come lo spunto naturale sia fortemente interiorizzato e quindi, dopo essersi impastato con i magmi dell'inconscio, venga fuori in modo perentorio. Lo stato d'animo dell'artista è inquieto; la sua sensività a fior di pelle.
Il discorso pittorico di Crosera non è naturalmente nuovo. Ma viene portato avanti con un piglio innegabile: cioè con una 'verità biologica' che colpisce. La casualità, cioè il lasciarsi portare dal puro estro, viene ricacciata indietro dall'urgere espressivo. C'è una gran voglia di dire: dire attraverso la forma, attraverso il colore. E la nostra interpretazione è costretta, alla fine ad adeguarsi a quest'ansia, che si sente veritiera, di comunicare."
Paolo Rizzi - settembre 1989
"Lido" - 2008

polimaterico, acrilico su tavola - cm 52x61,5
Le opere di Luca Crosera sono continuamente esposte in Mostre Personali e Collettive, segnano la traccia e la modalità del lavoro di un'artista che diffonde a livello nazionale ed internazionale la sua produzione artistica acquisendo riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di critici, collezionisti, amatori ed appassionati d'arte italiani e stranieri.
Le sue opere sono pubblicate su annuari d'arte, cataloghi e riviste del settore, fanno parte di collezioni private in Italia e all'estero.
"Sentimento" - 2006

polimaterico, acrilico su tavola
Le opere dell'artista Luca Crosera sono state pubblicate su riviste d'arte, annuari e cataloghi, segnaliamo:
- Rivista EuroArte, giugno 2014

- Arte Triveneta.
- Galleria Veneta.
- Arte+Arte.
- Censimento artisti triveneti.
- Catalogo d'arte "confronti '90" (Padova)
- Catalogo "La Schola" associazione d'arte e cultura, Venezia. Cenni critici a cura di Paolo Rizzi.
- Catalogo arte fiera 1991
- Catalogo Fondazione Bevilacqua la Masa.
- Pubblicazione annuarioTops Arts.
- Catalogo di Luca Crosera
Principali mostre personali:
1983 - Biblioteca civica di Noventa di Piave (Venezia).
1987 - Biblioteca di Carrara, S. Giorgio (Padova).
1989 - Personale presso la Galleria S. Vidal (Venezia) presentazione di Paolo Rizzi.
1990 - Galleria ai Mulini di Portogruaro (Venezia)
1991 - Galleria d'Arte 'Città di Treviso', (Treviso).
1992 - Galleria Bruno Lucchi, Levico Terme (Trento).
1994 - Galleria d'Arte Studio Delise, Portogruaro (Venezia).
2001 - "Luca Crosera dieci anni di pittura"

2004 - Mostra Personale presso la Galleria Spazio Aperto, (Venezia).
Principali mostre collettive:
1985 - Bar Sport, Piove di Sacco (Padova)
1986 - Biblioteca civica, Roncade (Treviso).
1990 - Scuola Grande S. Teodoro Venezia.
- Villa Contarini, Piazza sul Brenta (Padova).
1991 - Scuola Grande S. Teodoro Venezia.
1992 - Associazione La Schola, Galleria San Vidal, Venezia.
- Mostra di pittura e scultura presso la Scuola dei Calegheri, Venezia.
- Biennale di Venezia con la Galleria Bevilacqua La Masa, padiglione Italia.

2000 - Esposizione d'arte presso il Centro Arte Bologna.
- Mostra d'arte presso il Centro Arte Bologna.
2005 - Collettiva 2Ritmie cromatiche" presso la Galleria Spazio Aperto RiverArt di Venezia, presentazione di William Rodriguez.
"Introspezione" - 1992

acrilico su tela
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