Mariaberica Buzzaccarini nasce a Vicenza e vive e lavora a Costabissara (VI). Pittrice-scultrice.
Dopo gli studi classici, durante i quali segue le lezioni di Mina Anselmi e Otello De Maria, del Professor Bacci all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Rudolf Szyszkowitz in quella di Salisburgo, ottiene la laurea in antropologia culturale all’Università di Padova. Si perfeziona in seguito con Dina Giaretta nella tecnica pittorica quattrocentesca delle velature.
Riconoscendo nella pittura il mezzo privilegiato di conoscenza di sé e di dialogo con il mondo, conduce di pari passo studi di filosofia e musica indiana alla Fondazione Cini di Venezia, e approfondisce vari percorsi legati all’antroposofia e alle religioni comparate. L’alchimia ermetica e gli studi rosacrociani offrono strumenti molto pratici alla scoperta concreta delle realtà essenziali, legate alla comprensione del micro e del macrocosmo.
Espone le sue opere in varie gallerie in Italia e Canada.
Mariaberica Buzzaccarini artista poliedrica che con disinvoltura passa dalla pittura alla scultura, mantenendo sempre fede alla sua originale creatività nata da uno spirito geniale, ricco di sapere e profonde riflessioni. L’idea di un mondo armonico in contrapposizione con la realtà, a volte complessa e turbolenta, trova equilibrio in una profonda introspezione che ha come epicentro la conquista di una consapevolezza spirituale.
La pittura per l’artista diventa una sorta di forza universale, uno spirito guida che prende forma mediante la raffigurazione di un volto, di una visione paesaggistica, di un’entità ultraterrena.
Anche nella scultura l’artista Buzzaccarini riesce a donare alla materia un’aura caratteristica, una rara bellezza armoniosa.
Guarda il video delle opere dell'artista Mariaberica Buzzaccarini su youtube.
RIFLESSIONI DELL'ARTISTA SULL'ARTE
L’arte deve essere fruibile, assimilabile, comprensibile, oggetto di percezione prima ancora che di coscienza se un dialogo deve sussistere, o se un messaggio deve passare.
Che cos’è il messaggio: qui faccio un salto in avanti: il messaggio per eccellenza è il linguaggio dell’altro, e l’Altro per eccellenza è l’Ignoto, il Non-manifestato, Nulla. Tao. Dio il messaggio è l’irruzione del Nulla, Altro, Tao, Assoluto nella coscienza, che grazie a questa irruzione è toccata, e scossa, e così assaggia la propria immortalità. Questa irruzione resa fruibile, percepibile, è l’arte.
Perché l’irruzione possa avvenire è necessario che il linguaggio sia identificabile, percepibile e condiviso, perché deve fare da tramite. Perciò il linguaggio (segno-simbolo-colore, stile, ecc.) non deve essere fine a sé stesso. Se lo è, è solo decorazione, creatività, estetismo, narcisismo, passatempo, ma non arte. L’originalità in se’ non è arte. L’arte per necessità deve essere connessa con la verità, con l’Altro. Perciò è inutile chiedersi che cosa sia l’arte. L’arte non esiste come a priori, come valore assoluto, come concetto.
L’arte esiste solo come relazione tra me e te, tra visibile e invisibile, tra reale e irreale, tra realtà e possibilità, tra essere e dover essere, tra morte e vita, tra dialettica e statica, tra natura e ignoto.
… “La regola suprema è l’assenza di tutte le regole” recitava un saggio cinese. Ma è una prassi difficilissima, solo l’illuminato, l’eletto è in grado di realizzarla.
Vista come tensione, sforzo, aspirazione è l’apertura del cammino. Lo spiraglio che si apre verso la libertà, verso la Vita, questo è arte.
Arte è quindi tensione. Se questa tensione è condivisa può essere colto il messaggio, un raggio che ci tocca, e insieme al messaggio il beneficio della spinta, dell’aiuto.
Dove non c’è preparazione e aspirazione verso la libertà questa tensione non viene percepita, ma viene percepito solo l’involucro vuoto, non dissimile da tutti gli involucri vuoti che la cultura ha prodotto e continua a produrre.
ALCHIMIA: PERCORSI ANTICHI E SIMBOLI MODERNI
Alchimia è un termine che si riferisce a un processo. Quello che gli antichi ricercatori definivano “ trasmutazione dei metalli” , dal piombo all’oro, è in realtà un percorso che interessa l’uomo nella sua totalità di corpo, anima e spirito, e ne coinvolge sia la struttura materiale che sottile.
Desidero affidare ai miei quadri i simboli alchemici espressi in chiave attuale. Essi sono nati per una profonda esigenza di fare chiarezza e sintesi nella complessa situazione attuale. Sono nati nel cuore per una loro intrinseca forza, che è divenuta sempre più concreta nelle diverse fasi del cammino.
All’inizio come risposta ad una vaga nostalgia. Poi attraverso la concretezza di una visione disillusa. Infine come diverse tappe della speranza che diviene certezza. Più che proclamare dei contenuti, desidero dare un messaggio a chi aspira alla vera conoscenza e cerca una soluzione a problemi verosimilmente insolubili, in un’epoca che lascia poco spazio alle certezze. Esiste una via d’uscita, esistono le possibilità. Queste possibilità e questa via d’uscita si imporranno in modo sempre più netto alla coscienza di chi cerca di districarsi dalle maglie di una rete sempre più fitta.
L'artista Mariaberica Buzzaccarini
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Tra i diversi critici che hanno recensito le opere di Mariaberica Buzzaccarini citiamo: Giovanni Bitelli - Maria Lucia Ferraguti - Franco Gentilucci - Catharina Maria Jekeler - Marifulvia Matteazzi Alberti - Marica Rossi - IG. Zardo.
La stampa pubblica le opere dell'artista:
"La sfinge: uomo chi sei, da dove vieni, dove vai? - 2006
olio su tavola - cm 102x80
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
MARIABERICA BUZZACCARINI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Partendo dalla magnificenza della natura, osservando particolari di un paesaggio meraviglioso, Mariaberica Buzzaccarini scopre ed analizza, in piccoli particolari esaltati da una colorazione ricca di tonalità, sfumature e chiari-scuri, una peculiare sinergia tra colore e forma che si concentra sulla scoperta di una bellezza sconosciuta.
Il cromatismo, spesso violento e luminoso, esalta architetture realizzate mediante una forma geometrica particolare, mari calmi e impetuosi, paesaggi avvolti in un’atmosfera sognante dove vivono echi misteriosi ed emozioni vissute.
Nelle opere di Mariaberica Buzzaccarini traspare la vita, la ricerca interiore in composizioni di trasparenza e riflessi, dove lo spazio di luce si trasforma in luogo di conoscenza, speranza. Una pittura figurativa che inconsciamente abbraccia diverse correnti artistiche, dove subentrano elementi che ancora una volta ci conducono ad assaporare la bellezza e anche il turbamento della vita quotidiana.
Un’arte istintiva che nasce dalla conoscenza intellettuale e culturale dell’artista ma che prende forma mediante una sofisticata immediatezza e da un impulso creativo ingovernabile che Le permette di oltrepassare i confini della realtà.
Il colore, la forma e la corposità della materia nell’opera dell’artista affascina l’osservatore il quale si trova dinnanzi ad una comunicazione divina.
Mariaberica attraverso l’intuito e la conoscenza distrugge le impressioni emotive negative per far emergere un pensiero vivo ed energizzante, per ottenere questo risultato si avvale della sua maestria pittorica così riuscendo a combinare armoniosamente colore, forma e materia.
L’espressione artistica in tutte le opere indica un’inclinazione all’astrattismo, la ricerca dell’artista segue una poetica che vive in scenari silenziosi, magici dove le immagini acquistano una carica espressiva di grande suggestione.
Le composizioni sono equilibrate tra colore e una raffinatissima luminescenza, sono realizzate secondo diverse inquadrature, sono elaborate tra riflessioni, attimi istintivi ed energia creativa che l’artista riesce magicamente a tradurre in opere d’arte.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - marzo 2021
ANTOLOGIA CRITICA
“... Vive una tecnica che si adatta alle necessità espressive create dal soggetto e dal sentimento dell’artista, con la personalità individuale che si ritrova nell’idea prima che nella scelta dei colori o dell’inquadratura. … Gli oli di Mariaberica testimoniano che nella ricerca essenziale e più astratta della base compositiva l’artista non si ferma alla pennellata sicura di un clichè, ma lascia la precedenza alla libertà della propria espressione … .”
Giovanni Bitelli
“La pittrice vicentina esprime suggestioni profondamente interiorizzate, creando paesaggi inondati di luce, che si prestano a dirette correlazioni psicologiche specie nelle opere in cui compaiono isolate e quasi sperdute piccole figure umane da cui traspare la consapevolezza attonita dell’insufficienza dell’individuo di fronte alla grandezza della natura. Sono luoghi dell’anima e dei ricordi la cui resa è caratterizzata da un acuto senso particolare, mentre un attento controllo intellettuale evita sempre una qualsivoglia concessione all’oleografia. Di sentimento panico sembra essere permeata l’acqua, colta nella sua purezza di francescana memoria talvolta dominante a tal punto da avvolgere ogni cosa nelle sue caleidoscopiche geometrie color ametista ammantando di coltri cristalline panorami misteriosi per suggerire dimensioni infinite. E’ il segno del cammino dell’artista verso l’astrazione, scarnificando la figurazione ma modulandola di variazioni cromatiche e musicali. …”
Marica Rossi
“Amare l'ametista e sceglierla per il suo colore porta Mariaberica Buzzaccarini a trasferire sulle tele in rassegna una costante presenza di luminosità violette. La pietra possiede un significato di richiamo alla spiritualità più elevata, riflessa nei paesaggi montani, nel vivace scorrere dell'acqua, nella verticalità delle rocce dinamicamente sfaccettate, unite nell'armonia del paesaggio che sale verso l'alto, al cielo. Entra non solo il rapporto con gli alberi e il sentimento di un'unità con la natura, ma è partecipe il sentire, attraverso gamme cromatiche nella varietà luminosa dell'ametista, il senso della purezza dell'ambiente. È il colore, a seguire Jean Guitton, inteso non come mezzo ma come fine, lo strumento di Buzzaccarini per raggiungere il legame più profondo con l'esistenza, il suo mistero, la possibilità dell'elevazione.
Così il cromatismo soffice di un'alta nube che avvolge la montagna s'affida all'evento simbolico di una nuova luminosità della cima, e questa dimensione si protrae, avvincente, al mistero di una figura, fonte abbagliante di luce. …
Maria Lucia Ferraguti
LUCE E COLORE AMETISTA
Cala la sera dietro l’orizzonte e la luce a poco a poco scende sul mare: un rosa ametista soffuso e impalpabile impreziosisce l’alone attorno all’isola, addolcendo il tremolio delle fronde, che infittisce il verde dell’alloro. Ora il cielo si accende e trascolora, si anima di tinte intense, odorose di scura selva che lamenta l’attardarsi del brillare della prima stella, a pungere un tramonto pregno di luce. Così serena, poetica, percorsa da un non so che di musicale è la pittura di Mariaberica Buzzaccarini, che nel suo studio immerso nel verde del parco dipinge con i colori del cielo e del mare paesaggi colti con infinito stupore per la natura, ogni volta rivisitata, quadro dopo quadro daccapo, come se fosse la prima volta.
L’artista con rara dolcezza accompagna verso labili tracce, bianche striature per inoltrare lo sguardo nello spessore dell’aria, tra l’addensarsi del viaggio delle nuvole, oltre l’irrequietezza del vento che soffia inviolato tra confini di terre, lagune, cascate. Quello di Mariaberica Buzzaccarini è un colore interiorizzato, meditato da tempo: era emerso addietro come breve apparizione, ora le dilatazioni, gli slanci, i sussulti della mano, i ritorni improvvisi stendono la dolce scelta cromatica ametista a coprire appena, permettere alle altre tinte di soggiacere, di restare sommerse, nascoste dall’esile coltre che sfuma e abbandona.
Le sue dita leggere guidano con cura il pennello per combinare velature con il respiro lieve delle tonalità dei lilla, degli azzurri, dei rosa, dei gialli, e la luce scorre chiara sui pendii dei paesaggi per poi tuffarsi inquieta nei residui, in quel che resta dell’ombra; quindi riposa un poco per poi riemergere vigorosa ed arrampicarsi sui fianchi di colline, dirupi, rocce, macchie d’alberi o lungo misteriose cristallizzazioni d’ametista dove coagula il lirico pensiero che muove l’emozione dell’artista. Emozione che addensa ampi spazi su rocce isolate, piccoli labili sentieri e profonde radure cariche di aromi, aperte su voragini e crateri: quella di Mariaberica Buzzaccarini non è pittura semplice e quieta, ma complessa e sfaccettata come lo è il sentimento della natura e l’intensità che in esso palpita.
Marifulvia Matteazzi Alberti
PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA DI MARIABERICA BUZZACCARINI
L’arte di Mariaberica Buzzaccarini consegna a noi fruitori talmente tanto di più di quello che l’occhio sia in grado di incontrare a prima vista: l’occhio allenato, o l’occhio che realmente vuole (imparare a) vedere, e questo perché i suoi dipinti sono terribilmente stratificati e intricati.
Un meraviglioso mondo complesso di pure emozioni e di pensieri (talvolta crudeli) di verità universali, dal momento in cui le si incomincia a scoprire. Questa artista è un “simbolista” puro sangue . Ho avuto occasione di seguirla, quasi dai suoi inizi, e vedere il suo lavoro evolvere sia dal punto di vista tecnico che soprattutto spirituale. Ella ha sempre abbracciato l’idea che per operare dei possibili cambiamenti in questo mondo si possa iniziare solo cambiando sé stessi. ... Permettete ai lavori di Mariaberica di guidarvi a vedere queste verità - questo mondo altro - attraverso il suo amore per la natura: natura che è resa con l’impiego di una tavolozza spettacolare di colori e vedute, che talvolta causa devastazioni, ma che, allo stesso tempo, non cessa mai di guarire. Infine, quest’autentica artista offre liberazione. Per raggiungere questa meta finale c’è una sola condizione: una mente aperta e la creazione di un’anima solida. Godetevi la vostra passeggiata sul ponte che collega questo mondo esterno a quello interno, UN PONTE TRA DUE MONDI.
Catharina Maria Jekeler, Bruxelles, Storico dell’Arte, Master in Arti e MBA, autrice di:
”Gustave van de Woestyne - un simbolista fiammingo”
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Mariaberica Buzzaccarini possiede un percorso costellato di premi e riconoscimenti maturati nelle numerose esposizioni d’arte in cui le sue opere sono state osservate ed apprezzate dalla critica, dalla stampa e da un pubblico internazionale.
Lo studio dell'artista Mariaberica Buzzaccarini
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione,
nello studio dell'artista MARIABERICA BUZZACCARINI
2022 - VICENZA - Mostra personale dell'artista MARIABERICA BUZZACARINI "Come in basso così in alto" presenta Maria Lucia Ferraguti, inaugurazione sabato 30 aprile ore 17:00, Palazzo del Monte di Pietà, Sala dei Pegni, Vicenza. 30 aprile/08 maggio 2022.
Tra le diverse pubblicazioni su cataloghi ed annuari d'arte:
Principali mostre personali:
2010 - Dipinti ad olio e sculture nella Sala Consiliare del Comune di Costabissara (VI).
- Dipinti ad olio e sculture presso la Galleria “Art.u” di Vicenza.
2009 - Dipinti ad olio e sculture presso la Galleria Primo Piano Arte Studio di Graziella Zardo di Vicenza.
2007 - Quadri ad olio alla Biblioteca Comunale di Arsiero (VI).
2005- Dipinti ad olio nel Sottoportico della Basilica di Vicenza.
-Dipinti ad olio presso l’Arsenale di Verona.
2001 - Dipinti ad olio presso Villa Lattes, Vicenza.
1988 - Dipinti ad olio, acquarelli e sculture presso l’Azienda Autonoma di Soggiorno di Madonna di Campiglio (BS).
1987 - Acquarelli e sculture alla Galleria S. Marco di Bassano del Grappa (VI).
1986 - Acquarelli e oli all’Istituto Italiano di Cultura di Vancouver (CANADA).
1985 - Acquarelli e sculture in via Solferino, Milano.
1984 - Acquarelli e sculture presso il Centro Culturale Italiano di Vancouver (CANADA).
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Tutte le opere dell'artista Mariaberica Buzzaccarini catalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare, senza alcun impegno, le opere dell'artista.