Roberto Cantarutti nasce a Cormons (GO) dove vive e opera. Nel 2008 apre "TILT", spazio espositivo con annesso laboratorio nel centro storico di Cormons (GO) in Via Dante 41.
Appassionato di arte e pittura, Roberto Cantarutti sviluppa le sue conoscenze tecniche affinando la sua passione artistica frequentando anche il pittore Gradiscano Francesco Cianetti. Frequenta un corso di disegno dal vero nella città di Londra, corso che gli permette di ritrarre la figura umana nelle diverse espressività e posture; l’artista analizza la figura attraverso i parametri di una bellezza freudiana, tematica che ancora oggi affronta con magistrale attitudine.
Tra il 1996 e il 1998 partecipa al laboratorio del progetto Visibili/invisibili delle Officine Creative di Udine. Dal 1995 al 2004 dipinge ed espone nel suo studio di Cividale del Friuli (UD) lavorando, contemporaneamente, come illustratore per la prima infanzia.
La prima mostra personale risale al 1997: in Corte Brusini a Cividale del Friuli (UD), dal titolo "Immagini interiori di vita quotidiana".
Roberto Cantarutti partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, premi di pittura e concorsi. L'operato artistico di Roberto Cantarutti è conosciuto ed apprezzato nel panorama artistico internazionale dell'arte contemporanea.
L'artista Roberto Cantarutti nel suo studio.
PENSIERO DELL’ARTISTA
Il Disegno è il filo conduttore di tutte le immagini che ho dipinto. Lui è il vero spirito delle opere. Il disegno mi ha fatto conoscere la libertà di fare tutto quello che volevo. La prima serie di disegni l’ho fatta con una 8B, sembrava di disegnare con il pastello a olio e mi dicevo “DISEGNA DIPINGENDO E DIPINGI DISEGNANDO”, ma la pittura è un’ALTRA cosa. Lei è piena di pretese: vuole uno spazio, tanti pennelli e colori costosi, vuole l’ispirazione, ma quest’ultima è un’amica stretta del Disegno. Sono le linee i segni ad aprirmi le porte, oltre le porte ci sono le Spazzatrici, con il loro senso di possesso “spazzando possiedo, è il mio territorio”: questo mi tra - smettono le signore sull’uscio fin da bambino. Poi spazzare genera un movimento simile al pennello. Dipingere diventa pulire, grattare, riordinare, possedere. L’immagine è come una dea che sta dietro la porta di un mondo sconosciuto. È lo spettatore che la mette in moto guardandola, così lei ti penetra con la sua arma che può partire dal cuore, dalla testa o dalla pancia, come un cordone ombelicale. Dalla finestra che era, il quadro è ritornato a essere una porta: noi tutti siamo “attraversatori” di porte, lo facciamo quotidianamente. L’attraversamento rappresenta il nascere, morire, rinascere. Nel tragitto ci “consumiamo” cercando di capire il senso di questa superficie-porta-immagine. Poi all’esterno c’è il mondo, le persone, le masse che convergono, divergono e fuggono. Convergere verso un punto, verso un accadere – divenire – essere parte dell’accadere. I Greci “convergevano” nella catartica rappresentazione della Tra - gedia. Nelle Baccanti di Euripide, Penteo, trasgredendo le tradizioni, dopo essere stato deriso e soggiogato dal Dio, illuso fino all’ultimo di averla vinta, va incontro alla morte più crudele: data dalle mani della madre Agave. Quando la madre parla al figlio, il dialogo può avvenire anche dentro una sola persona, ciò che si dicono può restare muto, come una lingua di gesti. Resta che la scala che li lega (di origini genetiche) prevede una distanza che rimarrà sempre tale. Quella invece che lega i fratelli (non per forza di origini genetiche) può anche scomparire o rompersi. Seguendo un’idea, comincio a dipingere la superficie di un nuovo quadro, fac cio in modo che le forme emergano spontaneamente. In ogni singolo lavoro a un certo punto emerge qualcosa di sconosciuto, così nel diramarsi delle possibilità mi metto in gioco con tutta la sensibilità possibile. Mi interessa raggiungere un’immagine di un certo potere poetico, svelare qualcosa di necessario, che possa interagire positivamente in chi la guarda.
Roberto Cantarutti
INTRODUZIONE ALL’ARTE PITTORICA DI ROBERTO CANTARUTTI
Il linguaggio variegato e ricco di Roberto Cantarutti conferma le sue esigenze nella ricerca della psicoanalisi, uno speciale interesse per la letteratura e per le tematiche sociali.
Nel suo facoltoso lavoro affinato da una tecnica personale, si evidenzia una grafia raffinata ed una colorazione di poche tinte cromatiche, l’artista ha il compito di riordinare e di suddividere il mondo introspettivo dell’individuo.
Cantarutti incide sulla superficie pittorica con un tratto deciso, l’immagine di diverse figure che metaforicamente si trasformano nella riproduzione del mondo collettivo. La donna, emblema della ricerca interiore e spirituale, è contornata da una scenografia di figure impegnate in diverse azioni che richiamano all’attenzione la quotidianità ma anche le tradizioni del passato.
Video delle opere dell'artista Roberto Cantarutti pubblicato su youtube.
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Le opere di Roberto Cantarutti sono continuamente sottoposte all'attenzione della stampa e del pubblico di critici d'arte, tra le diverse personalità che hanno scritto sulle sue opere segnaliamo:
Paola Bristot - Luciano De Gironcoli - Corrado Della Libera - Patrizia Dughero - Cristina Feresin - Eliana Mogorovich - Alessandra Santin.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
ROBERTO CANTARUTTI
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
La pittura di RobertoCantarutti è un tuffo nella storia, i suoi dipinti raffigurano figure stilizzate disperse in un contesto asettico, inserite in spazi aperti; l’artista sembra rappresentare quartieri e città animate che sulla sua tela si trasformano in uno spazio periferico, i quartieri marginali diventano determinanti nella sua pittura in quanto l’artista rielabora lo spazio che circonda la figura per riprodurre lo stato d’animo che le appartiene.
Le opere sono sempre abitate da uomini, da animali, le figure sono autonome, sul piano pittorico si presentano stilizzate nel disegno e nella forza espressiva che si evince dal colore utilizzato. La composizione evidenzia scene sapientemente reali, tragiche e amorevoli, ironiche e nello stesso tempo visionarie.
Roberto Cantarutti affronta un viaggio nelle zone oscure dell’esistenza che riempiono lo spazio mentre l’iconografia riprende la struttura fisica dei grandi maestri del passato.
La ricerca artistica e formale si innesta nel gesto pittorico animato ed intrappolato nel racconto di un presente in continua evoluzione e che in qualche modo presenta le diverse problematiche del mondo. Roberto Cantarutti verifica la contaminazione con linguaggi diversi che spaziano dall’immagine in movimento alla figura immobile sulla tela, i personaggi indagano la contemporaneità nelle relazioni dinamiche di un pensiero mutevole. Il disegno è ben costruito, si intuisce una storia e un’interpretazione del presente che accoglie gli aspetti della ricerca interiore. Il colore chiaro, quasi appena accennato, diventa metafora per incarnare l’essere umano senza identità, per personificare qualcosa di indefinito. I corpi raggruppati comunicano tra loro, le figure solitarie posseggono una propria dignità, il disegno diventa per l’artista strumento di meditazione e di ricerca tra l’arte e la vita. Il gesto è veloce ed immediato, nelle opere di Cantarutti è evidente e chiaro il messaggio che vuole trasmettere.
Un percorso artistico basato sulla riflessione e sul recupero di un disegno pittorico essenziale che diventa espressione di un’arte sorprendente e contemporanea ricca di una poetica disarmante.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - Febbraio 2023
ANTOLOGIA CRITICA
"Nei suoi lavori, quasi tutti imperniati sulla figura umana, i soggetti sono mascherati, quasi mimetizzati, e risultano incompleti, non finiti, perché Roberto dipingendo (o disegnando) sottrae, toglie, ripete ciò che avviene comunemente nella vita". Nei suoi lavori ... i soggetti sono mascherati, quasi mimetizzati, e risultano incompleti, non finiti, perchè Roberto dipingendo (o disegnando) sottrae, toglie, ripete cio' che avviene comunemente nella vita.
La realta', quindi, si fonde con l'onirico, senza stacchi netti ma con grande fascino. C’e' continuita' tra astrazione e narrazione figurativa, fatto questo che evidenzia in modo inequivocabile la “cifra" stilistica, la mano dell'artista e diciamolo: il talento espressivo che in questo caso e' quello di Roberto Cantarutti.
Dai disegni figurativi che si possono accostare ai pittori/viaggiatori dell’800 (…sempre alla ricerca di…) alla monocromia dai chiaro scuri classici, dai colori caldi che rappresentano soggetti erotici, passando all'ironia delle bocche che cercano il dialogo la tensione compositiva non perde energie. C’e' e la si avverte.
E’ forte, intensa la pittura di certe tavole che propongono la metamorfosi di corpi umani in animali in una sorta di ''Fattoria degli animali'', dove gli animali diventano uomini protagonisti e magari riescono a risolvere i problemi della vita meglio di noi!
Il dipinto piu' grande presente in mostra racchiude in se i caratteri di tutti gli altri lavori dimostrando la capacita' dell'autore di valorizzare la “materia colore" senza mai cadere in descrizioni leziose o in banalita' illustrative. Il disegno e' sempre concreto, poiche' e' considerato anche da Roberto come il fondamento principale di ogni espressione artistica, lo strumento che svela l'idea dal bozzetto al lavoro finito."
“Il lavoro artistico di Roberto Cantarutti che presentiamo nella mostra “Sintomi quotidiani” esprime nel titolo una sintesi che si percepisce anche al primo sguardo.
Il suo sguardo scava il presente e partendo da idiosincrasie, azioni abitudinarie, rituali ossessivi cui siamo assoggettati ne sottolinea la profonda vacuità e, infatti, il loro essere disfunzionali. A essere vera è la realtà dura, drammatica delle conseguenze della guerra, delle guerre combattute appena oltre la soglia della nostra porta, appena oltre la superficie piatta dello schermo del nostro visore. Da quella durezza non si scappa se non adattandoci appunto ad azioni estranee alla realtà che cerchiamo di rimuovere, inutilmente. Così ci ammaliamo e le relazioni che instauriamo col mondo sono malate, e quello che manifestiamo nei nostri tic compulsivi sulle tastiere dei nostri devices, o nel salire e scendere le scale di casa per andare al lavoro o a fare la spesa… sono i sintomi di un malessere, sono sintomi quotidiani.
L’artista trasfigura questi atti col potere del gesto pittorico, del disegno che denuda il re.
La volontà dell’artista oltrepassa il confine della porta e guarda oltre le membrane elettroniche, solleva le palpebre e vede direttamente dove sta il nervo dolente e lo scopre.
Roberto Cantarutti riesce a scoperchiare e a scuotere e lo fa con una gentilezza commovente. Con gamme cromatiche tenui e azzurre, celesti, grigie, rosate, elaborando a suo modo una pittura figurativa ed espressiva che rafforza la sensazione di una volontà di un ritorno al gesto e alla materia. ..."
Paola Bristot
“Nel tempo ha sviluppato un intenso rapporto tra segno-gesto-colore che si esprime in tele dove il corpo e la natura sono protagonisti quasi di un agire fisico, decisamente intimo e sentito, simbolico in alcuni frangenti, in altri declinato su aspetti più vicini al reale, in particolar modo nella serie dei carboni, spesso ispirati da una quotidianità vissuta con una dolcezza disarmante.”
Cristina Feresin dal quotidiano " Il Piccolo" del 12/12/2014
“ Neo-illuminista per la luce che sprigionano i suoi quadri e le sue incisioni, l’artista ferma le figure del suo immaginario in instanti improbabili che lo legano alla ricerca degli espressionisti viennesi.
Lo spazio che sa definire appare immenso, oltre, confini delle tele. I colori vengono associati a suoni che toccano i tasti della nostra coscienza.
Il suo ermetismo ricorda i suoni di alcune poesie di Ungaretti.
Corrado Della Libera
Presentazione della mostra "La mia casa è il fiume" di Roberto Cantarutti che si sofferma sull'abitare in relazione ad un luogo naturale. Il racconto è da un lato autobiografico - dai ricordi d'infanzia emergono numerose scene raffigurate - dall'altro è arricchito dalla necessità dell'artista di confrontarsi con alcuni temi sociali (qui il riferimento è all'abitare lungo i fiumi da parte dei profughi).
La pittura di Cantarutti, fatta di colori tenui e polverosi, tirati con ampie pennellate che sfuggono la matericità, distante quanto basta dal figurativo, conferisce "leggerezza" e calma alla rappresentazione di una condizione di vita indubbiamente disagevole, quasi primitiva.
L'ambiente, benché determinante, rimane accennato, mentre le persone sono indiscusse protagoniste delle opere. Le figure sono colte in azioni ordinarie, quotidiane, spesso umili. Ogni opera è un fotogramma - un frammento di azione - che sembra conservare il divenire delle cose.
La capacità di condurre un'esistenza dignitosa e fiera - nonostante le avversità - e possibile/alternativa - priva delle comodità della società evoluta - appare centrale nella pittura di Cantarutti.
Il titolo della mostra, voluto fortemente dall'artista, in questo caso è rivelatore di una sua riflessione: ovvero l'aspirazione a uno stile di vita essenziale e il recupero dell'armonia uomo/natura.”
Presentazione a cura di Patrizia Dughero, Cristina Feresin e Alessandra Santin
“Spazio urbano, cosmico, surreale. Spazio che si piega e si lascia plasmare, sopraffare dall’intervento dell’uomo e – in questo caso – del pittore. Un pittore unico, che scaturisce dall’incontro di due sensibilità ed esperienze diverse: l’una, quella di Roberto Cantarutti, affascinata dalla forza gestuale che dà vita al segno, orientato verso la figurazione e l’interpretazione simbolica delle sue colorate composizioni. …”
Eliana Mogorovich
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L'artista Roberto Cantarutti presenta le sue opere ad un pubblico di amatori e collezionisti d'arte dagli anni '90 partecipando a mostre personali e collettive, concorsi e fiere d'arte in Italia e all'estero. Per il suo operato riceve segnalazioni di merito e premi, sue opere fanno parte di collezioni private internazionali, sono pubblicate dalla stampa, su cataloghi, monografie e riviste d'arte, noti critici ed esperti del settore scrivono sulle sue opere.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione,
nello studio dell'artista ROBERTO CANTARUTTI
Mostra personale - L'artista Roberto Cantarutti (a sinistra) con Luciano De Gironcoli
Mostre personali di Roberto Cantarutti
2023 - Mostra personale di Roberto Cantarutti, inaugurazione venerdì 24 marzo alle ore 18:00, Galleria Agorè, Corso Verdi 95, Gorizia, presentazione di "Canto intimo" di Roberto Marino Masini (quadulibri, 2023) (letture a cura dell'autore e di Romina Cosola). Paesaggi sonori di Sandro Carta e Martin O'Loughlin. Nell'occasione festa dell'editoria indipendente, 24 e 25 marzo 2023.
2019 - "Sintomi quotidiani" studiovivacomix.
2016 – Al fine lo spirito fa quello che vuole” personale di pittura di Roberto Cantarutti, organizzata dall'Associazione Culturale Prologo di Gorizia, il 30 aprile 2016 ad opera di Jan Devetak.
Nella serie d`incontri, gli artisti, oltre a presentare i propri lavori cercheranno di raccontare la propria ricerca poetica ed espressiva, le suggestioni e le ispirazioni, le tecniche utilizzate, descrivendo il percorso fino ad ora seguito, creando un dialogo con il pubblico presente all’evento.
2015 – "La mia casa è il fiume" mostra personale di Roberto Cantarutti, studiofaganel, Gorizia.
– RE Salio, Ubik Art, Pordenone.
– Tutte le creature, Galleria PUB, Portogruaro (Venezia).
2014 – Solo di passaggio, Corte dell’Arte, Gorizia.