Del Ponte Cristina opera in Friuli-Venezia-Giulia nella specifica di Corrente figurativa .
Cristina Del Ponte nasce a Milano vive a Tarcento (UD). Si iscrive all'Istituto Universitario in Architettura di Venezia, dove nel 2004 consegue il dottorato in Architettura. Artista poliedrica, di grande volontà e forza d’animo, unita ad una solarità incrollabile ed una sensibilità intensa. Scultrice e pittrice.
Lavora presso un mobilificio, come decoratrice a mano libera; pittrice di murales e nel contempo, si dedica ai piccoli restauri di mobili, statue e cornici.
PENSIERO DELL'ARTISTA
"...L'arte per me, rappresenta un modo per parlare al mondo, cercare di far capire che viviamo guardando invece di osservare, perdendo così il tesoro di molte consapevolezze."
L'artista Cristina Del Ponte nel suo studio
Il suo percorso creativo inizia con la pittura, dipinge e disegna con innato interesse, esegue quadri con diverse tecniche spaziando dall’inchiostro all’acquarello, con una predilezione per l’olio. Dipinge su tela, legno, carta testando metodologie come lo spatolato, il puntinismo o l’uso del pennino, le tematiche a cui si ispira sono il paesaggio e la figura. Realizza opere pittoriche in altorilievo decorate ad olio.
Si appassiona all’arte scultorea frequentando un corso di ceramica iniziando a realizzare manufatti, successivamente sperimenta la tecnica raku dimostrando fin da subito una buona manualità. Cristina si dedica alla tematica figurativa: la figura femminile è per lei simbolo di eleganza, nella sua scultura esalta la grazia dei movimenti e l’espressività. Artista sensibile e di grande manualità tecnica, il suo estro creativo la conduce anche a realizzare oggettistica e monili dove cerca di imprimere all’oggetto le sue percezioni. Cristina Del Ponte modella la creta scolpendo il mistero della vita, realizza ceramiche raku policrome, riflesso della sua raffinatezza contemplativa, tuttora in evoluzione.
Ha esposto in rinomate gallerie in territorio nazionale, ricevendo molteplici consensi per il suo realismo. Collabora con FISH FVG in qualità di architetto sul tema dell’accessibilità.
INTRODUZIONE ALL’ARTE SCULTOREA DELL’ARTISTA CRISTINA DEL PONTE
Cristina Del Ponte con la scultura stabilisce una forma di comunicazione, un messaggio spirituale che nasce dalla bellezza di fanciulle reali, nella composizione si avverte un'unione originale tra sacro e profano, la sua libertà interpretativa le permette di modellare la creta con ingegno creativo, la scelta delle tematiche parte da un’attenta osservazione della realtà rivisitata attraverso un’immaginazione che abbraccia tradizioni e mitologie.
Le sue sculture sono di potente bellezza, analizzano le emozioni vissute nella quotidianità, attraverso l’espressività l’artista coglie la meravigliosa forma dell’essere umano, della natura e dell’animale, le forme sono armoniose e ricche di una lavorazione accurata.
Per Cristina l’arte scultorea e pittorica diventa espressione culturale della società e nello stesso tempo rappresenta la sua ricerca interiore.
Intervista all'artista Cristina Del Ponte a cura di Francesca Callipari in occasione della mostra ARTE IN MASCHERA AL CARNEVALE DI VENEZIA.
1) BENVENUTA AD ILOVEITALY NEWS, SIAMO MOLTO FELICI DI OSPITARTI IN QUESTO SPAZIO... PERMETTI AI NOSTRI LETTORI DI CONOSCERTI MEGLIO. QUANDO HAI SCOPERTO LA TUA PASSIONE PER L'ARTE E COSA RAPPRESENTA OGGI PER TE?
- Buongiorno, Vi ringrazio per l'opportunità concessa. Posso dire che per me è stato naturale? Avendo perso l'udito in età prelinguale, cercavo di comunicare a "pittogrammi".. con penne, pastelli o gessetti. Disegnavo ogni giorno e su qualsiasi cosa.. per la felicità dei miei familiari... muri o tavolo compresi. A circa 8 anni, dal disegno mi sono avvicinata alla pittura, prima ad acquerello e poi ad olio. Circa quindicenne, incoraggiata da mio nonno, ho dipinto i miei primi affreschi. Ho frequentato l'istituto d'arte e l'università di architettura, cosa che mi ha spinto a provare la tecnica della china, applicata all'arte figurativa. Amo molto i paesaggi: nel dipingerli provo felicità, libertà, quasi un senso di sfogo. Mi sembra di essere un uccello che vola: sono nel luogo da dove osservo, ed in un istante, nel più lontano punto che riesca a vedere... Sono legata all'arte figurativa, perché adoro la perfezione dei particolari della natura: la compiutezza di un bocciolo, o la sofferenza di un girasole appassito... Per quanto riguarda le sculture, invece, ho iniziato solo negli ultimi 7/8 anni a plasmare la creta. Ho cominciato seguendo un corso presso un'auser della mia zona, producendo semplici manufatti. Ho voluto cimentarmi con la tecnica Rakù, e successivamente mi sono dedicata alla figura umana. Raffiguro principalmente donne, perché, quando creo, cerco di proiettarmi interiormente nella raffigurazione; per me è più facile trasferirle le mie sensazioni. Mi piace rappresentare l'eleganza, la grazia dei movimenti, la bellezza e la serenità. Mi appaga anche foggiare animali, percepisco la simbiosi: sono semplici, molto puri nelle loro sensazioni. Alle volte mi sento caratterialmente affine. Eseguo anche oggettistica o monili, anche se in questo caso, è molto difficile imprimere all'oggetto le percezioni che vorrei. Mi piace sperimentare e mischiare varie tecniche, sia nella pittura che nella scultura.. Ultimamente ho eseguito alcuni quadri in altorilievo e successivamente decorati ad olio, che hanno riscosso particolare interesse.
Oggi l'arte per me, rappresenta un modo per parlare al mondo, cercare di far capire che viviamo guardando invece di osservare, perdendo così il tesoro di molte consapevolezze.
2) DAL 4 FEBBRAIO SARA' INAUGURATA A VENEZIA QUESTA MOSTRA CHE TI VEDRA' PROTAGONISTA PER LA SEZIONE SCULTURA, INSIEME AD ALTRI TALENTUOSI ARTISTI. TI VA DI PARLARCI DELLE OPERE CHE ESPORRAI IN QUESTO EVENTO?
- Certo, sono tre raffigurazioni di donne, dal diverso temperamento.
La "Maschera Veneziana" è una ceramica raku, in ossido turchese e ramina, del 2015. Rappresenta espressone di completezza. Ho cercato di rappresentare la maturità della donna, che danza come la risacca del mare, in modo elegante con chi la sta osservando. Effimera e irraggiungibile, nascosta dietro la maschera, è consapevole di poter divertirsi, dimenticando per una sera di non essere più ragazzina.
"Astrea" è la mamma.. la matriarca; è una ceramica raku in ossido bianco effetto craclè, del 2019. Come il suo nome, vuole simboleggiare la purezza. È una giovane donna elegante, nel contempo genitrice... veglia serenamente sui suoi figli, numerosi come le stelle della costellazione della vergine.
"Beatitudine" è una terracotta patinata ad effetto bronzo del 2019. Rappresenta l'aspirazione di una ragazzina, a diventare incantevole. Volevo rappresentare la voglia di definirsi, di provare sensazioni a lei ancora solamente bramate: si guarda allo specchio, pregustando il sogno che diventerà una donna affascinante.
3) LE TUE OPERE SI CONTRADDISTINGUONO PER GRANDE ESPRESSIVITA' E UNA CERTA ELEGANZA DELLE FORME. MA COME NASCONO I TUOI LAVORI? SONO FRUTTO DI UNA LUNGA ELABORAZIONE MENTALE O TI LASCI TRASPORTARE DALL'ISTINTO?
- Non Riesco a comporre "su ordinazione", più che studiare un'opera, studio colui che eventualmente la commissiona: non voglio fare copie, perché ognuno deve avere la sua rappresentazione esclusiva. Questo accade comunque di rado: generalmente mi lascio trasportare dalle emozioni e dall'istinto. Dipingo o modello magari su uno spunto visivo, o un particolare che mi colpisce l'immaginazione. Ma poi svuoto la mente, lascio andare l'ispirazione del momento. Se non sono soddisfatta del lavoro, lo correggo, ma se non mi ispira ugualmente, lo rifaccio daccapo.
4) SOGNI NEL CASSETTO O PROSSIMI PROGETTI IN PROGRAMMA?
- Il sogno nel cassetto? Un esposizione a Parigi o Barcellona... ma più realisticamente vorrei perfezionarmi e magari cominciare a farmi conoscere qui. Sto progettando una personale per la prossima estate a Grado e una collettiva probabilmente a Treviso, verso novembre. Un sogno, sarebbe di propormi anche oltre confine (Austria o Germania); quindi non escludo una personale, durante il periodo estivo nel Tarcentino.
Francesca Callipari, 29 gennaio 2023
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