Laura Grusovin, pittrice-scrittrice, vive ed opera a Gorizia, la passione per la pittura nasce già dalla giovane età che matura attraverso lo studio del disegno e della sperimentazione della tecnica ad olio su tela e su tavola.
Successivamente l’artista sperimenta, con buoni risultati, la grafica, l’acquaforte e l’acquatinta, fino a giungere alla tecnica digitale. La sua attenzione oggi è rivolta ai colori ad olio con cui realizza un caratteristico disegno figurativo dai richiami surreali. Laura Grusovin si dedica anche alla scrittura, ha scritto saggi, algoritmi ed ora si dedica anche al romanzo.
Negli ultimi quindici anni Laura Grusovinha allestito più di venticinque mostre personali e partecipato a oltre cinquanta collettive fra esposizioni di gruppo, fiere d’arte e concorsi, in Italia e intutta Europa, con qualche passaggio anche in CINA e negli STATI UNITI.
PENSIERO DELL'ARTISTA
"Ho cercato di rappresentare sensazioni, concetti. Poi ho dipinto forme, realtà. Infine sto cercando nuovamente il dialogo attraverso simboli spesso catturati dall'ultimo sogno, nel primo risveglio. Nell'ultimo ventennio, il veloce cambiamento del pensiero collettivo e della vita sociale, ha tolto vigore a molti sogni. Per i pittori sembra ormai giunto il momento dell'estinzione, come già accade per altre categorie travolte nei secoli, semplicemente dalla forza del cambiamento. Allora mi sono orientata di nuovo verso la grafica, scoprendo come in molte zone del pianeta, pensiero e Bellezza vengano ancora ricercate con tenacia e sacrificio da tanti (ma non tantissimi) talentuosi artisti.
Li puoi scoprire nel rigoroso mondo della grafica, nel mondo racchiuso nei pochi centimetri cromatici dell'ex libris, ma ancora pure nel mondo cromatico della pittura. ... "
Laura Grusovin
INTRODUZIONE ALL’ARTE PITTORICA DI LAURA GRUSOVIN
Laura Grusovin nelle sue opere racconta la realtà utilizzando un tratto deciso che presenta un’adesione formale sulla concretezza degli eventi che attraverso una creatività in continuo fermento si allargano sfociando in una visione psicologica che abbraccia il mondo del fantasy. L’artista ricerca nuove visioni, esprime scenograficamente atmosfere diverse che sono posizionate dinnanzi ai suoi occhi, con particolare e minuziosa pazienza cura nella sua pittura ogni dettaglio, la superficie pittorica diventa luogo caldo di un momento magico che vive attraverso il colore creato con maestria tecnica. L’artista mostra la realtà in maniera oggettiva, coglie particolari minuziosi che rendono la sua opera reale, le immagini nascono dalla sua osservazione attenta e sono arricchite da un’atmosfera fiabesca.
Guarda il video delle opere dell'artista Laura Grusovin pubblicato su youtube.
"UN QUADRO NON SI GUARDA, SI LEGGE."
"Il mecenate di un tempo era l'uomo colto che ben sapeva a chi dare il proprio denaro. L'artista era un artigiano al servizio della società del proprio tempo.
Morto il Mecenate è nato il Mercato dell'arte, unitamente al Genio Artistico.
Abbiamo imparato a leggere la scrittura: tutti noi sappiamo distinguere un manifesto pubblicitario da un romanzo, un saggio critico da un thriller, un libretto d'istruzioni da un annuncio mortuario.
Non abbiamo però imparato a leggere l'arte, ed è divertente sentire un addetto ai lavori mentre evoca sensazioni da un elenco telefonico o rilega nella cultura un foglio bianco. Grazie al nostro "analfabetismo" il mercato dell'arte si è trovato per decenni nella facile situazione di poter trasformare la variabile Tempo in denaro. Questa operazione è stata resa possibile semplicemente comprimendo fino all'esasperazione i tempi di produzione dell'arte e inventando il critico: una persona che legga al posto tuo e, spesso, addirittura al posto dell'autore stesso.
Inoltre, sempre facendo un parallelo con il mondo dell'editoria, nell'arte da un certo momento in poi sono spariti i romanzi ed è stata bandita la poesia. Sono stati esposti al pubblico solo saggi critici e manifesti pubblicitari, e guai a non capire la filosofia dei primi o l'immediatezza dei secondi.
Il collezionista, l'amatore, negli ultimi ridicoli decenni è stato spesso accolto con sufficienza da un algido, elegante gallerista, in un luogo signorile e soggiogante, più simile ad una banca che alla sobrietà ed alla fatica di cui è tappezzato un atelier.
Devi pagare il veloce, incomprensibile parto di un genio che sta al di sopra di tutti ingenerando così un altro paio di fraintendimenti:
1) che il valore di mercato di un'opera d'arte sia uguale al valore artistico della stessa. Questa situazione si può verificare ma, per ora, solo accidentalmente, mentre un'opera stanca o semplicemente non riuscita di autore famoso, avrà di sicuro un valore artistico inferiore al proprio valore commerciale. Il calcolo di una quotazione deve quindi tenere conto di molte variabili. Eppure è anch'esso una fredda espressione matematica che, essendo il risultato di una media, ti darà allo stesso prezzo l'ottimo quadro ed il dipinto non riuscito.
Sta all'occhio del collezionista "aggiustare" le quotazioni, sapendo leggere un quadro, senza dover per forza decidere tra "affare" e Arte.
2) pur tenendo presente che un lavoro orribile può aver richiesto molto tempo, mentre uno splendido bozzetto solo l'attimo necessario alla sua visualizzazione, il tempo di produzione di un'opera d'arte non può essere una variabile del tutto insignificante nel calcolo di una quotazione. Inoltre, chi impiegasse mediamente un mese per dipingere un quadro non potrà mai dare al gallerista il 50 % o più di provvigione con la stessa serenità di chi, semplificando al massimo il contenuto culturale e/o tecnico, può produrre nella stessa unità di tempo decine di lavori. Quindi un elemento importantissimo perché il mercato dell'arte possa riequilibrare meritocrazia e compenso, è anche il grado di alfabetizzazione artistica di tutti noi.
Sarà bello quando la maestra, domani, darà come compito: “Un quadro da leggere e da valutare”. E’ un quadro di sensazioni? Oppure è un saggio critico concettuale? E’ una semplice fiaba? E’ un violento manifesto politico? E poi: il quadro ha centrato il suo obiettivo? Pienamente? Poco? Voto:…
Solo allora, grazie ad una nuova generazione di "lettori" sarà possibile un enorme autodafè davanti allo studio di ogni pittore, per bruciare i "calcoli" sbagliati, e, come lo scienziato, poter così presentare al pubblico solo i risultati corretti: l'arte.
In più di 20 anni di pittura ho voluto capire, per accertarmi di non aver buttato via tutte le ore della mia giovinezza nell'inseguire qualcosa che non esiste. Inseguo semplicemente la forma di comunicazione che ci viene dalle grotte di Altamira e di Lascaux, la scienza che ha fatto nascere la geometria.
Per fortuna, nell'epoca del riscaldamento e della televisione, l'Arte della consolazione, della religione e dei grandi conflitti esistenziali non è più necessaria, e, nell'attuale contesto, può essere percepita come sovrabbondante: il Requiem di Mozart lo puoi ascoltare solo dimenticando il comfort ergonomico del tuo divano, per uscire nel buio infinito che ci sovrasta.
La Scienza silenziosa e intelligentemente modesta ha dato una grande lezione all'individualismo ed alla vanità del pittore. Gli scienziati hanno continuato a passarsi il testimone, mentre noi non ricordiamo più neanche come si prepara correttamente una tela.
Lo scienziato deve dimostrare le sue formule, le case ed i ponti devono essere stabili e fruibili, solo uno stupido pittore può limitarsi a sputare sulla propria tela? Sì, ma non a caso, perchè l'arte è un calcolo fatto ad occhio, e può mancare il proprio obiettivo per molto meno di un'unità.
Allora ben vengano il concettuale, le transavanguardie, le installazioni: tutto è ammesso se ogni categoria della produzione artistica ha però la possibilità di una seria espressione e collocazione sul mercato. La Biennale di Venezia e la fiera di Bologna non sono che due esempi vergognosi di lobbies di potere che hanno scientemente contribuito ad uccidere una buona parte della produzione artistica più onesta e seria.
Basta per ora, sono un operaio dell'arte. Le mie otto ore mi attendono. Anche questa sera sarò stanca quando andrò a lavare i pennelli. Anche questa sera continuerò a vedermi invecchiare nello specchio del bagno, alla luce quaresimale del suo neon.
Ma ora sono serena, ho capito che questa missione non richiesta, il grande sacrificio di vivere senza testimoni per la propria esistenza ha un significato. Ho scritto "saggi" nel decennio surreale, ho scritto algoritmi nel periodo delle composizioni modulari e ora, per essere più vicina agli altri, sto scrivendo romanzi.
Ho capito che ogni pagina di questo mio libro è un'impronta del mio cammino, l'istante importante rapito all'oblio. Peccato che le mostre non siano che libri strappati."
Laura Grusovin, Gorizia, 28 ottobre 2008
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HANNO SCRITTO DI LAURA GRUSOVIN critici d'arte, ricordiamo: Marianna Accerboni - Emiliano Bazzanella - Orfango Campigli - Francesco Carbone - Walter Chiereghin - Tullio Crali - Luigi Danelutti - Roberto Del Duce - Tassilo Del Franco - Luigi Del Sal - Enzo Di Martino - Gianfranco Ellero - Alessandro Gea - Roberto Joos - Paolo Levi - Claudio H. Martelli - Paolo Maurensig - Marco Menato - Eliana Mogorovich - Aldo Nodari - Alessandro Quinzi - Margherita Reguitti - Paolo Rizzi - Enzo Santese - Emanuela Uccello - Josko Vetrih - Vladimiro Zocca.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
LAURA GRUSOVIN
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
L’animo sensibile e di grande profondità di Laura Grusovin affiora nella sua arte surrealista e contemporanea, le sue opere sono oniriche visioni magiche impetuose che evocano il mondo reale ed il mondo dell’inconscio. L’opera di Laura Grusovin diventa un immaginario necessario per riflettere ed abbandonare i conflitti interiori che nascono dalle problematiche sociali, l’artista si sofferma su pensieri positivi che diventano presagio di bellezza e di speranza.
Una tecnica ben curata che si sviluppa mediante le precisioni e lo studio accurato sul colore in contrasto con la luce di una colorazione evanescente, l’artista Grusovin traccia, con un segno grafico, elegante e raffinato, il percorso sociale ed ambientale interpretato in chiave sognante e surreale.
La pittrice celebra la bellezza della natura, subentra una luce fioca che lascia spazio alle diverse tonalità cromatiche, alle ombre ed al chiaro-scuro.
Il mondo fantastico di Laura Grusovin rappresenta l’illusione della vita, le cose soprannaturali si animano ed invadono il mondo della sfera familiare. Le figure, gli animali, i fiori, i frutti, gli alberi sono rappresentati seguendo le caratteristiche anatomiche e fisiologiche, il disegno diventa espressione di una grafica perfetta ed è il centro di tutta la composizione. Le figure reali sono tuttavia circondate da un mondo sognante, una visione realista e magica che cresce sulla superficie pittorica trattata con elementi geometrici e la costruzione strutturale perfetta di diversi scenari realistici. Il disegno è impreziosito dal tratto, equilibrato e proporzionato, le figure e le costruzioni architettoniche sono evidenziate in un disegno prospettico di notevole precisione.
Laura Grusovin sviluppa il suo estro creativo per rappresentare una storia che custodisce i suoi amori e i suoi dolori, una leggenda tra reale ed irreale, la tecnica di espressione usata aumenta l’atmosfera di tutta l’opera pittorica. La composizione è circondata da una luce effimera che dona speranza all’interlocutore e nello stesso tempo è arricchita da una luce grottesca che rammenta le sofferenze dell’umanità. L’arte fantastica di Laura Grusovin è influenzata dalla mitologia, persegue i sogni ed assume il surrealismo ed il simbolismo raccontato nell’epoca attuale.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - Maggio 2023
ANTOLOGIA CRITICA
“Le immagini che dipinge sembrano immerse in una sorta di luce astrale, dove ogni cosa passata, presente e futura ha già lasciato la sua impronta. È in questo elemento fluido e cangiante, il quale è la memoria e l’immaginazione stessa della natura, che ruota il mondo vibratile di Laura, dove ogni cosa è in perenne fermento, un mondo in cui volano o nuotano simboli e ricordi, in cui i relitti della nostra cultura e le visioni di una perduta infanzia si compenetrano, scambiandosi vicenda e forme, in una trasmutazione incessante.”
Paolo Maurensig
2017 - Presentazione delle opere di Laura Grusovin a cura di Alessandro Gea, Orler. Video pubblicato su youtube.
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Le opere di Laura Grusovin sono esposte in tutto il mondo ricevono segnalazioni, premi e recensioni da noti critici internazionali, fanno parte di collezioni private internazionali e sono pubblicate su libri, riviste, cataloghi ed annuari d'arte.
Le opere hanno avuto successo e continua richiesta da parte di un pubblico di amatori e collezionisti italiani e stranieri nei diversi stati del mondo, ricordiamo: STATI UNITI - CINA - INGHILTERRA - FINLANDIA - SPAGNA - FRANCIA - BULGARIA - REPUBBLICA CECA - AUSTRIA - BELGIO - SLOVENIA - POLONIA.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione
nello studio dell'artista LAURA GRUSOVIN
2015 - Ospite in studio l'artista Laura Grusovin, Orler Factory, trasmissione condotta da Alessandro Gea. Video pubblicato su youtube.
Le opere di Laura Grusovin sono pubblicate nel suo libro "L'approdo"
Bibliografia
- P. Levi , Laura Grusovin, in "Immagine e Struttura", Giorgio Mondadori Editore; 1992.
- A. Nodari, Laura Grusovin, in "Arte Moderna n°30", Giorgio Mondadori Editore; 1994.
- P. Maurensig, L'Aura, in "Arte Contemporanea 2", Fenice 2000; 1995.
- A. Nodari, Laura Grusovin, in "Arte Moderna n°31", Giorgio Mondadori Editore; 1995.
- J. Vetrih, Laura Grusovin, in "Arte Moderna n°32", Giorgio Mondadori Editore; 1996.
- C.H. Martelli, Laura Grusovin, "Dizionario degli Artisti di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e della Dalmazia", Hammerle Editori; 1996.
- N. Cobolli Gigli, Da Music alla nuova maniera, passato e futuro sono nella Rete, in "Arte"; dicembre 1996.
- R. Joos, Laura Grusovin, Edizioni della Laguna; 1998.
- C.H. Martelli, Laura Grusovin, "Dizionario degli Artisti di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e della Dalmazia", Hammerle Editori; 2002.
- E. Santese, Laura Grusovin, in "Nuovo paesaggio nell’arte contemporanea italiana", E-Art Consulting Editore; 2002.
- E. Bazzanella, Si può dipingere un pensiero?, in “Studi Goriziani”; n°93-94, 2003.
- E. Santese, Artisti a Nord Est, in "Arte", Giorgio Mondadori Editore; ottobre 2005.
- E. Santese - E. Bazzanella, Laura Grusovin (Opere 1985 - 2005), Edizioni d'Arte Selekta; 2005.
- C.H. Martelli, Laura Grusovin, "Dizionario degli Artisti di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e della Dalmazia", Hammerle Editori; 2009.
- A. Gea, Laura Grusovin - Alle fronde dei salici, Litografia Ponte; 2014.
- W. Chiereghin, Altri racconti di Laura Grusovin, in "Il Ponte rosso", n. 6; 2015.
- W. Chiereghin, La prosa d'arte di Laura Grusovin, in "Il Ponte rosso", n. 20; 2017.
- W. Chiereghin, Laura Grusovin - L'approdo, Litografia Ponte; 2019.
- W. Chiereghin, Prove impegnative di Laura Grusovin, in "Il Ponte rosso", n. 51; 2019.
- F. Carbone, I percorsi di Laura Grusovin, in "Il Ponte rosso", n. 88; 2023.
Principali mostre a cui ha partecipato l'artista LAURA GRUSOVIN in Italia e all'estero:
2023 - Gorizia, Galleria Kulturni Dom; "Ricordi da un percorso" mostra personale.
- Trieste, Galleria Rettori Tribbio; "Aspettando la primavera",
- Gorizia, Palazzo Della Torre; "Miele d'atelier"
- Tissano (UD), villa Mauroner; "23+23 - 23 artisti italiani e 23 artisti cechi a confronto".