Numerosi critici d'arte, professori, giornalisti e personalità importanti hanno recensito le opere dell'artista Tina Lupo, segnaliamo: Silvia Arfelli - Mariarosaria Belgiovine - Claudia Bergonzoni - G. Bertarelli - Francesca Bogliolo - Serena Carlino - Vito Cracas - Raffaele De Salvatore - Ludovico Gierut - Danilo Giustino - Elena Gollini - Valerio Grimaldi - Paolo Levi - Daniela Lubrano - Dino Marasà - Francesco Gallo Mazzeo - Carlo Munari - Anna Maria Parodi - Rosario Pinto - Salvatore Russo - Alberto Trivellini - Archivio Artistico Aras - Art Listening - Enciclopedia d'Arte Italiana - I. B. C. (Istituto Beni Culturali) - Archivio Monografico dell'Arte Italiana.
Recensione sulle opere dell'artista Tina Lupo sono state pubblicate su quotidiani, tra i più significativi ricordiamo: Il Giorno - Corriere della Sera.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA TINA LUPO A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
L’artista Tina Lupo con uno straordinario merito intellettuale scava nel profondo della conoscenza sviluppando un'idea singolare dell'arte. Partendo dall’antica storia umana l'artista giunge ai tempi moderni evidenziando la caratteristica che fra un oggetto ed un soggetto non esiste contrapposizione ma sussiste l’essenziale e l’inseparabilità.
Tina Lupo nella sua arte pittorica e scultorea rappresenta ciò che va oltre l'apparenza fisica della realtà, al di là dell'esperienza dei sensi. Luoghi immaginari e surreali diventano simbolo per superare prove coraggiose e per avvalorare la propria coscienza, spazio inteso per affrontare una ricerca personale che conduce alla conoscenza di fonti divine e liberatorie.
Una pittura simbolica che l’artista realizza per evocare e descrivere mondi paralleli, una forte creatività sprigiona dimensioni che congiungono il fantastico con riferimenti antichi dove le forme oggettive si assemblano in ordini semplificati e precisi. Un ordine pittorico accompagna l’osservatore in una dimensione che si allontana da analisi scientifiche per giungere ad un linguaggio interiore in cui esiste un rapporto congiunto tra l’esistenza ed un sonno eterno. La morte diventa per l’artista elemento di riflessione in quanto rappresenta un passaggio per giungere a mondi ignoti e meravigliosi. Un’arte che diventa forma allegorica, una pittura che diviene forma di rigenerazione per l’anima dove logica ed impulso naturale vivono a pari passo.
Tina Lupo rappresenta ciò che vive oltre l’apparenza sensibile di una realtà teorica, le sue opere divengono sperimentazione di nuove esperienze che l’individuo vive fino in fondo per cercare ciò che si trova nel suo profondo interiore. Colorazioni oscure e nello stesso tempo luminose si sovrappongono delineando forme che rammentano strutture di culture passate.
Tina Lupo prosegue ed approfondisce studi sull’arte egizia, giungendo a delle nuove caratteristiche e figurazioni, forme geometriche si sovrappongono e si urtano muovendosi verso l’alto, strutture che prendono forma e si circoscrivono in linee immaginarie che rammentano la forma delle piramidi. A differenza degli egizi Tina Lupo lascia spazio alla libertà dell’individuo, le sue composizioni, dalle caratteristiche a volte cubiste e surreali, costruiscono personaggi inesistenti che diventano simbolo di ricerca e riflessione per l’individuo. Le opere pittoriche e scultoree diventano una sorta di immobilizzazione geometrica dall’effetto estetico insolito dalle caratteristiche originali.
Le opere subiscono una trasformazione geometrica che si estende attraverso una riduzione dei volumi donando alla composizione slancio ed una staticità talvolta dinamica. Tina Lupo affronta sviluppi estetici inusuali, dalle proprietà tecniche interessanti e dalle colorazioni contrastanti tra chiaro e scuro che diventano espressione del bene e del male. I lavori dell'artista sono ricchi di significati, diventano strumento importante per la ricerca del sapere e per una ricerca interiore profonda che va oltre la comprensione dei cinque sensi. Le opere conquistano il mondo dell’arte contemporanea a livello nazionale ed internazionale per l’originalità delle strutture compositive, per la linearità armoniosa delle forme che si assemblano in ordini precisi.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - marzo 2017
ANTOLOGIA CRITICA
"Esiste un altrove dove tutto è deciso: un luogo dove le ingiustizie vengono riparate e l’armonia garantita. In questa altra parte di universo, dove i sogni assumono i contorni di un reale risanato, i personaggi di Tina Lupo presidiano lo spazio, popolandone le rive e difendendole da assalti indesiderati. Per giungere in questi lidi carichi di fascino e di mistero, che vengono rievocati dall’artista per questa occasione espositiva, è necessario intraprendere un ardito viaggio, varcando la soglia di un ingannevole specchio per andare incontro all’ignoto. Rivelarci la direzione da seguire per giungere alla destinazione, resta compito del complesso apparato simbolico elaborato dall’artista che, dopo approfonditi e consolidati studi sulle antiche civiltà, ne enuclea le caratteristiche salienti per invogliarci a una strada che sia rinascita consapevole, presa di coscienza della sostanza del bene e del male, antagonisti forieri di equilibrio. Destinati per loro stessa natura a favorire l’incontro, il riconoscimento, la riunione successiva al ritorno, i simboli della Lupo non si affacciano dall’opera, bensì ne costituiscono la natura più intrinseca, diventando capaci di dialogare non solamente con l’occhio dell’uomo ma con il suo inconscio più profondo, attraverso un archetipico linguaggio che non necessita di parole.
Figure fuori dal tempo, al di sopra di tutti i tempi, i protagonisti di Tina Lupo assumono di volta in volta le fattezze di guardiani, semidei, esseri mitologici, demoni, il cui l’aspetto rituale sposa l’attitudine lirica nell’elaborazione personale di un’articolata cosmogonia. Vere e proprie icone del mistero, queste stabili presenze narrano storie eterne di morti necessarie per una consapevole rinascita, ponendosi a protezione dell’intimità dell’uomo e del suo più elaborato lessico interiore. Una continua ricerca sul rapporto che unisce umano e divino trapela dalle equilibrate forme elaborate dall’artista che indaga, attraverso le proporzioni geometriche, la relazione tra visibile e invisibile, dimensione terrena e astrale, solidità del corpo e tensione spirituale dell’anima. I titoli rivelano un cammino in continua ascesa, costellato dalla cosciente cognizione di una necessità di evoluzione che passa anche attraverso la capacità di identificare e nominare ciò che si attraversa, sciogliendo enigmi di antica creazione. Una morte metaforica è sempre necessaria per originare una trasformazione carica di nuove possibilità: forme saldamente ancorate al suolo svettano verso l’alto al pari di piramidi o menhir che indichino una dimensione trascendente, avvolte da una luce trasfigurante che nelle sculture si irradia dalla lucidatura del metallo. Il triangolo, attore principale, si staglia sulla scena artistica con la presenza scenica di una Grande Dea, capace di rigenerare vita nuova dal proprio grembo. A guardarla bene, questa dea riporta alla mente qualcosa di familiare, che risponde a molti nomi, ma che prima di tutto risponde alla funzione di ricordare all’uomo la sua necessità di ricorrere al simbolo per decifrare un mondo che egli stesso è capace di intuire prima ancora che di definire. Attraverso un’arte che è poetica dell’inconscio, Tina Lupo ricorda all’uomo di essere fatto di terra e di cielo."
Francesca Bogliolo - Bologna, 2018, mostra antologica di Tina Lupo
Paolo Levi
"Sembra di stare in un imprecisato luogo del cerimoniale, dove si dettano leggi incomprensibili della mutazione, della celebrazione di una ritualità in cui l'apparenza diventa la forma dell'essenza e in essa avviene un quid che non si considerava possibile ma che, nel tracciato di una architetturalità medianica, interroga il pensiero e lo spinge nel dubbio e nell'interrogativo, nelle contaminazioni, con quel tanto di egizio che c'è in tutti noi e che emerge quando spunta una chiave che non si sa se sia quella giusta, spingendo inesorabilmente verso una messa in prova, perché si possano dare risposte alle tante domande rimaste sospese. ... Sembra ci sia sempre una concettualità, delle parole, delle musicalità, che fanno da sfondo ma anche da soggetto ad una surrealtà che è segno fino a quando si distende nella mente, diventando qualcosa di tanto diverso quando incontra una geometria inaccessibile che si dirige verso l'ignoto anche a se stesso, mettendo insieme frammenti di memoria, di rimozioni, di citazioni colte e spiritiche, emulsionandole e facendole diventare altro, un vocabolario di fabule."
Francesco Gallo Mazzeo - 2016
"La forza espressiva e la tensione illuminante di queste immagini, danno consistenza a inedite pagine pittoriche. Le opere di Tina Lupo sono microcosmi di non immediata decodificazione, dove solo una ricezione meditata e una partecipazione attenta rendono possibile la comprensione del pensiero poetico dell'autrice, che narra inafferrabili sogni."
Dino Marasà - recensione pubblicata su Effetto arte, PARIS, 2014
"... Nell'atelier di Tina Lupo si respira una buona aria di novità. Dire una parola nuova, in fatto di scultura è il suo impegno, il traguardo più volte raggiunto e superato. La scultrice ha la capacità di presentarci quello che non aspettiamo, chiusi nei nostri antichi e cristallizzati concetti di bellezze e regole. Lo fa senza esitare, schierando il suo esercito di statue metalliche, probabilmente sapendo che, prima di cominciare a capire, lo spettatore sarà pervaso da un certo timor panico. ... Poi si entra in quella grande armonia che l'artista ha saputo creare ed è come ascoltare le parole di un discorso tanto sconosciuto quanto avvincente. Tina Lupo ci offre la possibilità di capire fino a che punto possa arrivare la creatività nel campo dell'arte. Capire l'essenza e seguirla: anche il critico si sente spogliato da argomentazioni tecniche o di merito. Lupo indica altra strada; invita ad uscire dalle abituali corsie, a porgere orecchio a questo inaspettato richiamo."
Alberto Trivellini
(Pubblicazione sul Corriere di Roma nell'anno 2001, in Campidoglio a Roma,
nell'occasione della consegna di una medaglia all'artista Tina Lupo.
"A colpire maggiormente nelle opere di Tina Lupo è il linguaggio minuzioso che rappresenta l'alterità di un tempo 'altro', mentale nell'ideazione e fisico nella percezione, che dà corpo al suo ricco e inquietante linguaggio simbolico: i simboli, nella loro astrazione, hanno il compito di evocare e di rappresentare. ..."
Silvia Arfelli
"... Tina Lupo trova riferimenti letterari nel filosofo Aristotle, che qualifica i vizi capitali come 'abiti del male'. I vizi che cuciono nel soggetto che le compie una sorta di 'abito. E ancora accenna a Tommaso d'Aquino, frate domenicano, e a Freud e Kant, filosofi. ... Raro trovare un progetto artistico di ricerca carnale e spirituale che sfoci in opere dalla così grande forza espressiva, in cui possiamo ritrovare superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, accidia, le loro tentazioni, i loro veicoli. Le virtù, 'gli abiti del bene' ci salveranno?"
Mariarosaria Belgione, anno 2015
"... La bellezza dei manufatti (intelligente scelta la sua dell'alluminio brunito, metallo che consente alle sfacettature di riflettere la luce) è tale, nella loro sintesi, di comunicare, con l'essenza interpretata, anche quell'indefinito insito,astratto ed etero, del mistero che custodisce. ..."
Vito Cracas
"I miti e la mitologia hanno sempre creato soggetti indecifrabili, alterati nella loro natura o difficilmente riconducibili ad immagini stereotipate facilmente identificabili con l'umano consesso. Tina Lupo vive questo mondo, racchiude nelle sue sintesi immaginarie personaggi dotati di capacità imprevedibili, ma spinti ad essere, da una cultura fantastica che ispira quest'artista. Giochi di metafore giustificano il ruolo e l'impegno racchiuso nella vis descrittiva di Tina Lupo, la fantasia nell'impaginazione, dà sfogo a libertà di visione uniche, ma soddisfa nel suo racconto anche esigenti osservatori. Dalle carte, a penna o coi i pastelli, prendono corpo le immagini che vanno a far vivere, su materiali diversi, i nostri eroi nella loro postura vigile ed austera."
G. Bertarelli
"L'arte di Tina Lupo si articola sull'emozione in una dialettica a consapevole, in una dinamica del sentimento, che manifesta le intime pulsioni del suo animo, nel quale si avvicendano sentimenti di coinvolgente passionalità, che estrinseca dalla sfera intima dal subconscio, per inserirli nella realtà pittorica. Nei quadri emerge la componente simbolista e metaforica che ne arricchisce la sequenza strutturale. La sua arte immaginaria delinea una missione come artista che è quella di attribuire all'arte un'immagine umana ed esistenziale, conferendo un senso di contemporaneità piena e accentuando la trepidazione emozionale e le vibrazioni percettive. Concepisce la pittura come uno scambio reciproco di valori con lo spettatore. Le opere hanno un'impronta figurale surrealista e metafisica e sono il frutto di tutto ciò che ella cerca e trova dentro di se, dell'intento caparbio e coraggioso di affermare una propria autentica identità esclusiva di donna-artista del nostro tempo. Plasticità, luce e colore vengono accorpati e conducono chi guarda all'avvincente scoperta di nuovi percorsi ed itinerari da seguire, riflettendo chiavi di lettura con sfumature intuitive."
Elena Gollini - Curatore d'arte e giornalista
"... L'immagine è come una soglia, in grado di condurre a nuovi livelli di significati. Le immagini simboliche rappresentano molto più che mere informazioni; sono semi che germogliano, che racchiudono in se infinite possibilità. ..."
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