Michela Menegazzi vive ed opera a San Canzian D'Isonzo (GO) lavora nel suo laboratorio dove crea il MOSAICO ARTISTICO e opere di PITTURA. Realizza lavori in mosaico utilizzando materiale di risulta, dando vita a creazioni che ricevono notevole interesse. Attualmente sperimenta nuove tecniche di esecuzione pittorica quali la pittura acrilica, l'acquerello e la resina epossidica.
La sua formazione artistica nasce da una grande passione per l'arte che si consolida, in età adulta, con la partecipazione a corsi formativi su l'arte musiva, la scultura e la ceramica.
L'artista Michela Menegazzi nel suo studio.
INTRODUZIONE ALL’ARTE DI MICHELA MENEGAZZI Il mosaico rappresenta l’unità delle arti in quanto permette l’assemblamento di diversi materiali che accostati generano effetti visivi di notevole suggestione e di bellezza. Michela Menegazzi crea luoghi che si presentano come spazi di luce, le ambientazioni sono ispirate dalla natura, dal paesaggio, dagli animali, dalla figura ma anche dalla vita quotidiana. L’artista personalizza il suo soggetto mantenendo fede alla rappresentazione se pur talvolta elabora una forma artistica immaginaria che tiene comunque conto degli elementi figurativi. Figurativo, astratto e geometrico si accostano in un insieme caratteristico di elementi, dove colori, luci e tessere musive scandiscono la composizione in maniera armoniosa ed equilibrata. Michela Menegazzi possiede un tocco originale, sceglie meticolosamente il colore dei materiali applicati sulla superficie donando all'opera una visione sia reale che immaginaria. L’artista realizza linee e forme utilizzando materiali diversi come vetro colorato, inserti di resina, pietre ed elementi di scarto, il colore, esteso con pennellate lisce e ruvide, serve per creare l'ambientazione circostante.
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Diversi critici d'arte hanno recensito le opere di Michela Menegazzi, ricordiamo: Giancarlo Bonomo - Elena Golini.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA MICHELA MENEGAZZI A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA L’opera di Michela Menegazzi presenta un alto valore estetico, il linguaggio scelto dall’artista comporta trasformazioni e mutamenti funzionali generando sulla superficie una narrazione visiva di grande valore scenografico. L’artista richiama stili del passato, le opere sono un racconto storico di diverse culture sociali e di ambientazioni differenti. Le pulsazioni cromatiche, stese sulla superficie, esaltano la bellezza del materiale applicato donando all’opera una struttura architettonica che coinvolge lo spettatore. L’intervento decorativo è realizzato da Michela Menegazzi con precisione tecnica, l’operazione musiva assume un’identità caratteristica, è circondata da una colorazione vivace dove si avvertono contrasti e trasparenze, il tratto grafico è ben marcato, le pennellate sono corpose e talvolta delicate. L'artista utilizza materiali di scarto che si adagiano sul colore steso con maestria tecnica, nulla è lasciato al caso, le tessere musive costruiscono le immagini in maniera esaustiva, rendendo l’opera preziosa ed unica. L’opera diventa un progetto per narrare la vita quotidiana, gli spazi cromatici e le tessere musive si amalgamano con equilibrio compositivo donando all’opera dinamicità. Il mezzo espressivo realizzato da Michela Menegazzi esalta la sua tecnica-operativa, analizzando la poetica e la produzione dell’artista troviamo immagini caratterizzate da particolari che si evincono dal materiale applicato sulla superficie pittorica, le aree, gli spazi sono trattati con una sintesi formale cromatica bilanciata tra tonalità cromatiche e luminose, nella composizione emergono i ritmi di un’espressività ideata nella giusta alternanza di materiale e colore, di rilievo e di spazi lisci che donano all’opera un’ordinata armonia. In ogni lavoro si evince l’essenza creativa di Michela Menegazzi, la sua perizia esecutiva risulta di grande impatto scenico, le sue opere rappresentano soluzioni ricche di estrosità e di meraviglia dell’esistenza. L’estrema precisione esalta la figura rappresentata che si adagia perfettamente sulla stesura cromatica sempre innovativa. Il disegno è realizzato con i materiali che non sono mai ripetuti ma seguono l’andamento della propria colorazione per creare omogeneità e sfumature, le tessere musive compongono il disegno donando al soggetto espressività e posture particolari. Nelle opere astratte le tessere musive seguono un percorso geometrico che sembrano identificare una sorta di labirinto e di percorso. Ogni tessera musiva sembra rappresentare un’emozione, una sensazione, i tasselli applicati diventano una sorta di narrazione interiore che si rivela anche attraverso il colore acrilico steso con maestria. L’artista Michela Menegazzi cimenta la sua bravura tecnica anche nel tratto grafico che definisce attraverso la pennellata sicura realizzando forme che risultano impreziosite di particolari. Archivio Monografico dell'Arte Italiana - marzo 2025
ANTOLOGIA CRITICA
"L'intenso colorismo dell'indagine di Michela Menegazzi rivela la passione convincente e sincera per lo studio delle tecniche espressive ed i materiali atti alla realizzazione finale dei lavori. Il concetto di 'tecnica' è fondamentale per comprendere non solo il metodo di esecuzione di un'opera ma anche per poterne valutare l'effettiva qualità sulla base di parametri ben delineati. La tecnica conferisce vita e forza ai pensieri, focalizza e determina le infinite sfumature di sensazioni, sentimenti che, diversamente, rimarrebbero confinati in un indistinto difficilmente interpretabile. Tutti viviamo nel cuore e nella mente le variegate dimensioni della vita, siano esse emozionali, razionali o intuitive. Ma la vera sfida per l'artista è maturare la capacità di identificarle e trasmetterle con efficacia e convincimento attraverso il metodo e la sperimentazione. Come detto inizialmente, lo studio dei contrasti cromatici è il punto di partenza da cui muove l'espressività della Menegazzi. Certamente ella ha intuito l'importanza dell'impatto visivo (o meglio, dell'emozione 'retinica') sul piano non solo della percezione apparente ma anche di quello inconscio mediante il coacervo di sensazioni, reminiscenze e persino 'suoni' che il colore richiama allo sguardo. Ma non solo. Menegazzi punta anche sull'estrema sintesi figurazionale di un mondo ch'ella percepisce volutamente semplificato, talvolta idealizzato, più attinente ad un idillio interiore che al grigiore di una conclamata realtà. E in questo direzione si orienta la serie di acrilici di soggetto naturalistico dove prevale l'incessante ricerca dei miracoli che ogni giorno la natura compie intorno a noi, rilevabili dal più piccolo dei fiori fino alla grande Stella madre che illumina la terra. Studi di forme e colori nelle attente esercitazioni ad acrilico che paiono essere propedeutiche alla vera vocazione della Menegazzi: la tecnica del mosaico, il fascino irresistibile della sua esecuzione tutta manuale, lo studio sull'impiego di paste vitree, piastrelline, colle, sabbie, resine, e quant'altro possa considerarsi utile alla composizione. Sì, proprio il mosaico, dove la sintesi diventa non scelta ma condizione indispensabile per l'effetto finale, e dove il già citato colore esercita un ruolo essenziale per evidenziare la profondità del campo visivo. Qui, nei contrasti luminescenti e nelle linee nitide dei contorni, il suo mondo interiore esprime la sincera meraviglia del cuore e, se vogliamo, anche la gratitudine di poterne contemplare i suoi molteplici aspetti, non contaminati dai guasti procurati dall'uomo. Un mondo che si presenta per come è, senza giudizio alcuno, con il pregio, riservato a pochi, di una curiosità bambina, quale antico valore oramai smarrito. Il mosaico 'Le luci di Manhattan', del 2020, sembra essere un riepilogo di queste considerazioni. Gli elementi di natura fanno da cornice ad una metropoli lontana che ci appare come fosse un incastro di mattoncini in Lego. Tutto è armonia e felice combinazione di elementi. Sensazioni che, parimenti, ci vengono restituite, negli altri lavori, dove sono protagonisti animali o piante. In questo recupero dell'arte musiva, di cui il Friuli può vantare fondamentali testimonianze storiche, seppure per ragioni diverse, da Aquileia a Spilimbergo. Menegazzi incontra se stessa, la sua vocazione dettata da una necessità interiore di esprimere stati d'animo che ha radici lontane. E' l'incontro con la parte più genuina di sé, laddove emerge lo splendore incontaminato dell'autenticità e non c'è spazio per la mistificazione. Il luogo dove l'Anima si sente finalmente a casa nella totale pacificazione interiore, in attesa di ripartire per un nuovo viaggio nel regno della fantasia più libera." Giancarlo Bonomo
"Il varco pregevole che l'artista Michela Menegazzi riesce ad aprire e spalancare attraverso il suo fare pittorico ha a che fare ed è inficiante con un mondo sostanziato da un realismo di fondo di matrice figurale, che attinge da una velatura di impronta magica e onirica che lo rafforza ed è composta e costituita dalla potenza delle suggestioni particolarmente impattanti, che colpiscono fin dal primo sguardo. Si tratta di una pittura di sostanza e non di semplice esercizio estetico fine a se stesso e a se stante, che emerge e si alimenta anche delle più profonde e recondite zone dell'inconscio e dell'ego intimo, oltre che dell'afflato razionale e trova la sua efficace e incisiva capacità espressiva in un linguaggio comunicativo pregnante, che diventa un suo proprio personale esclusivo codex caratterizzante e qualificante. L'arte di Michela si sta progressivamente sviluppando ed evolvendo perfezionandosi e affinandosi nella resa scenica e nella struttura narrativa e merita senza dubbio una positiva attenzione e considerazione. Le linee guida che Michela segue come orientamento di spunto e di riferimento si possono accostare e avvicinare a una tendenza legata e connessa agli stilemi della tradizione figurativa, ripercorrendo la storia dell'arte in modo trasversale e perseguendo uno stile garbato, sobrio e pacato, senza eccessi, senza orpelli e senza ridondanze sofisticate ed evitando di generare meccanismi troppo complessi e complicati di orchestrazione compositiva, cercando invece un contatto diretto e immediato con lo spettatore e una spontanea, fluida e naturale coesione di scambio e di interscambio, per arrivare a una condivisione reciproca autentica e senza forzature. Il buon gusto innato e la propensione verso il senso del bello e della bellezza la stimolano nella ricerca di una visionarietà elegante e raffinata, con accostamenti sempre congeniali e adeguati anche a livello cromatico e tonale e con una compostezza ordinata e armoniosa nelle sequenze strutturali, che conferisce un equilibrio di insieme impeccabile. Astrazione e realtà, reale e fantastico, sogno e verità, creano all'interno del contesto pittorico una profusione di sensazioni percettive molto coinvolgenti e danno vita ad una dimensione speciale precipua ad accogliere scenari e suggestioni, che fanno da snodo nevralgico e cruciale nell'assetto compositivo tematico. Il carisma creativo di Michela si riflette e si rispecchia appieno nel suo operato e trasmette un quid molto accattivante alle opere e al contempo la spiccata sensibilità le riveste di delicata e suadente grazia poetica. Il colore e la luce con gli effetti luminosi e i giochi chiaroscurali assumono connotati di rilevante importanza e sono indispensabili nell'impianto compositivo e consento di costruire quel doppio piano di lettura e quella duplice fase di fruizione a cui Michela tiene moltissimo porre dinanzi lo spettatore. L'arte di Michela offre una propria definita e compiuta manifestazione espressiva, che si congiunge ad un approccio profondamente empatico con la creatività e con la vena creativa, che assume e riveste un ruolo determinante unitamente ad una predisposizione squisitamente votata e declinata al femminile, che amplifica la visione di ricerca di una propria impronta coerente, moderna, ma al contempo aderente a valori e principi cardine imprescindibili. Sentirsi donna-artista pienamente e perfettamente realizzata nell'aver trovato un proprio equilibrio mentale la fa sentire compiaciuta e gratificata nella sfera personale e creativa, consentendole e permettendole di raggiungere un equilibrio poetico-pittorico altrettanto radicato e consolidato." Dott.ssa Elena Gollini
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Michela Menegazzi ha partecipato a concorsi, mostre personali e collettive, riscuotendo consensi ed apprezzamenti da parte del pubblico e della critica d’arte, sue opere fanno parte di collezioni private e sono pubblicate su cataloghi d’arte.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione, nello studio dell'artista Michela Menegazzi
Principali mostre 2022 - Personale "Prospettive d'Arte" con Laura Miorin, Sala espositiva MYWAY, Monfalcone (GO). 2021 - Personale "Policromia di forme e tecnica" Auditorium comunale, Ronchi dei Legionari (GO). - Personale “Policromia di forme e tecnica” mostra in galleria virtuale, casa editrice pagine, Roma. - Mostra collettiva “Arte in Quaresima”, Art Gallery Milano. - Collettiva, Santa Chiara, Murano (VE). - Collettiva “Homenaje a dios”cosorcio universal de la ciencia y de las bellas artes, Carlo Sanchez, gallery ECUADOR.
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Tutte le opere dell'artista Michela Menegazzi catalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare le opere dell'artista.