PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
RENZA MOREALE
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
Renza Moreale nella sua arte è attenta alla rifinitura del colore, alla sfumatura e ai colpi luminosi, diventa padrona della tecnica pittorica per far affiorare al meglio la sua emozionalità. Nel suo percorso artistico si dedica anche alla calcografia utilizzando le diverse tecniche di stampa, una tecnica che diventa per l'artista un metodo di lavoro individuale, una pratica che le permette di realizzare diversi studi artistici partendo sempre dalla visione della realtà. L'artista si concentra su un particolare che mette a fuoco attraverso l'incisione marcata lo sfondo sfumato creando sulla superficie finissime particolarità che donano all'opera un grande fascino visivo.
L’arte figurativa di Renza Moreale segue i passi verso il superamento di una riflessione più concettuale infatti l’artista utilizza tecniche diverse per concentrarsi su nuovi livelli di azioni pittoriche e grafiche che rendono la sua opera viva, ricca di una visione immaginaria di grande bellezza.
Il segno si muove e si dilata sulla tela cercando il proprio spazio, il colore lo segue mischiandosi tra le diverse tonalità e stabilendo un dialogo con la luce che costruisce tutta la scena compositiva. Il paesaggio è ricco di vitalità e dinamicità, diventa simbolicamente espressione di un viaggio introspettivo che nasce da una profonda cultura e si esprime, sulla superficie pittorica, generando una visione suggestiva. La realizzazione di innumerevoli particolarità sono rese vive grazie alle sue pennellate, morbide e corpose, pennelli, rulli ed incisioni rendono la sua opera pittorica una vera e propria forma di grafica dove si concentrano innumerevoli passaggi di lavorazione e si evidenziano le caratteristiche strutturali della composizione.
Pittrice creativa, istintiva e dinamica grazie al suo determinato accento timbrico che sembra voler evidenziare la sua interiorità, ecco perché le sue opere si concentrano sul cambiamento cromatico, sulla sfumatura e sulle tonalità, la luce diventa espressione vaporosa, come se nel quadro fosse presente una nebbia che cerca la sua evaporazione. Cieli, nuvole, distese paesaggistiche, latitudini e voli liberi, la natura comanda il mondo e l’artista Moreale coglie perfettamente la sua crescita immobilizzando sulla superficie pittorica, un preciso attimo che diventa espressione di sé stessa. La visione naturalista è calda e familiare, rivela le lontane reminiscenze artistiche che si orientano verso un’ipotetica visione fiabesca ed idilliaca diventando ricerca dello spirito.
L’atto pittorico e creativo è per Renza Moreale emozione profonda, un contatto con la materia che diventa piacere creativo e si alimenta dalle varianti espressive sperimentate, le opere diventano metafora dell’universo, acquistano colori e dimensioni che trascendono il vero per diventare materia di un sogno.
La sua arte diventa materializzazione di una visione, l'artista sottolinea la capacità dell’uomo di elaborare concetti di bellezza in sintonia con l’ambiente. Il mondo creativo di Renza Moreale crea una molteplicità di strutture evanescenti e vaporose, ogni segno e linea tracciata esprimono movimento e calore, ogni tocco si trasforma in una forma fantastica e si colora di tinte reali.
Un mondo che si scontra con la realtà di una visione paesaggistica dove ogni cosa si trasforma per lasciare spazio alle innumerevoli pulsioni del cuore.
Renza Moreale è artista poliedrica in quanto rifinisce continuamente le sue opere di innovazioni tecniche e sperimentali, sul colore, sulle luci, sulla forma.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - Marzo 2023
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
RENZA MOREALE
A CURA DI GIANCARLO BONOMO, critico d'arte
Silenzio e attesa - “Dovessi definire in una parola l’arte di
Renza Moreale, direi: lirica. Perché ella muove in noi corde sottili dell’anima con una sentimentalità naturale esaltata da una tecnica fine, ricercata ma non affettata nella leziosità compiacente della maniera tradizionale.
La
Moreale è
pittrice di taglio accademico che tuttavia non rimane impigliata nella sterile reiterazione di motivi classici o cliché precostituiti. Lo stile – così squisitamente riconoscibile come fatale delizia dello sguardo – si delinea con soffici “nuance” di colore acceso, coniugato con quella luce vera che tutto definisce. Il suo mondo si intravede come attraverso un cristallo prezioso e sottile, fragile come un sogno di mezza estate. Emergono allora particolari favolici in cui conchiglie, fossili e forme zoomorfe del mare testimoniano la presenza di vite antiche così come i fiori, bellissimi, ed i veli simbolo di un raccolto e metafisico silenzio. Ma è nella risoluzione cromatica e nel relativo studio dei toni che la
pittrice rivela la sua vocazione ad un’arte di essenza più che di apparenza, non solo di effetto ma anche di causa che determina un’espressione visiva a lungo indagata nelle proprie infinite ragioni. Questo perché la pittura segue sempre il pensiero che si determina nei piani della mente, dalla coscienza fino ai meandri dell’inconscio.
Nel caso di questa
pittrice, le situazioni d’atmosfera evocano un cosmorama governato da una ragione lucida dove pochi elementi compongono una scena sovente essenziale e discreta, quasi minimalista. Il silenzio e l’attesa, tuttavia, non ci restituiscono inquietudine o timore perché sentiamo un qualcosa di intensamente vicino.
Noi che guardiamo ci sentiamo guardati, e tutto è molto strano. Vorremmo poter spiegare, ma, per citare Dante, il “dire è corto” e sicuramente inadeguato. Nel mondo di
Renza c’è Vita. Davvero."