Sergio Pacori (classe 1933, natio di Gargaro, ai piedi del Monte Santo, SLOVENIA) vive ed opera a Gorizia. L'artista che trasforma in arte le bombe realizzando sculture di guerra e di pace assemblando residuati bellici, opere apprezzate anche da Mattarella e Papa Francesco. Le opere riproducono la violenza del conflitto della Grande Guerra (1914/1918). SERGIO PACORI è L’UNICO ARTISTA IN ITALIA CHE REALIZZA OPERE D’ARTE RECUPERANDO MATERIALE BELLICO con l’obiettivo di nutrirlo di nuova vita, speranza e amore, le sue opere sono esposte in tutto il mondo. Tra i successi ricevuti ricordiamo la selezione tra i cento artisti per la fase finale del Premio Vittorio Sgarbi, promosso dal celebre critico.
PENSIERO DELL'ARTISTA «Per una vita ho raccolto schegge e reperti vari, ma poi ho iniziato ad utilizzarli per le mie opere quasi per caso. Io ero solito lavorare la pietra, o il legno, ma un giorno gli Alpini di Gradisca d’Isonzo, che dovevano incontrare il Primo Ministro ungherese, mi chiesero di creare qualcosa utilizzando delle vecchie schegge della Grande guerra. Quel lavoro mi riuscì così bene, e mi colpì tanto, che poi ho continuato». Sergio Pacori
2021 - L'artista di Gorizia Sergio Pacori racconta le sue opere, nate da vecchi cimeli bellici.
2019 - Intervista all'artista Sergio Pacori a cura di Selina Trevisan.
Il vissuto di Sergio Pacori è ricco di avvenimenti che lui stesso racconta attraverso la sua scultura, nella sua casa-museo si trova il suo laboratorio dove assembla, lega insieme con la fiamma ossidrica schegge, filo spinato, elmi, corpi di granate e altri numerosi elementi ritrovati sul campo di battaglia. Nel suo percorso artistico Sergio Pacori ha realizzato anche moltissime opere dedicate al mondo religioso, statue di santi ma anche figure mitologiche, personaggi fantastici e scene di vita quotidiana che si animano grazie all’uso del materiale di scarto bellico che lui stesso recupera.
Guarda il video delle opere di Sergio Pacori, pubblicato su youtube, anno 2023.
PENSIERO DELL'ARTISTA: “Ho iniziato a dedicarmi a questa passione all’età di cinquant’anni. Gli intervistatori, di solito, mi chiedono quale sia il mio segreto, visto che sin dalla mia prima opera ho reso una corretta distribuzione delle proporzioni, che ha stupito gli addetti ai lavori. Il mio segreto è che non ho segreti. Lavoro senza schemi di riferimento ... paradossalmente sono un pessimo disegnatore, e pertanto uno schema disturberebbe l’esecuzione del mio lavoro. La condizionerebbe in modo negativo. Ecco perché assecondo semplicemente l’intelligenza delle mie mani, che lavorano con la consapevolezza di quanto vanno compiendo”. … Le forme esistono già. Il Leone di San Marco o l’Arcangelo Michele o ancora il Drago rappresentano simboli diffusi, ampiamente condivisi dalla coscienza collettiva. Mi sento quindi più interprete che creatore. Vivere la seconda guerra mondiale e assistere in prima persona ad avvenimenti atroci è servito, probabilmente, a cauterizzare il mio dolore, a rendermi più forte ma soprattutto più attento rispetto a quello che mi circonda. Ricordo perfettamente una Gorizia occupata dai titini, le loro deportazioni e il terrore che seminavano, checché ne dicano, spesso e volentieri anche tra gli innocenti. Ricordo i mongoli, particolarmente animaleschi nei confronti delle donne, che venivano frenati dagli alleati tedeschi, con tanto di pistola puntata alla tempia per evitare violentassero e brutalizzassero le belle ragazze. Ricordo gli alleati slavi dei fascisti, che sparavano sui curiosi: di fronte a me, un cetnico fece saltare il cervello a una bambina di cinque anni che faceva capolino da una finestra”. L'artista Sergio Pacori
INRODUZIONE ALL’ARTE SCULTOREA DI SERGIO PACORI Sergio Pacori possiede una passione coltivata dalla tenera infanzia quando si è avvicinato all’arte della lavorazione del ferro frequentando i fabbri del paese dove ha imparato i segreti del mestiere assemblando le tante schegge che trovava in terra girando per il suo paese. Indagando i fronti e le armi utilizzate negli eserciti l’artista Pacori rammenta la distruzione della guerra donando alle sue sculture significati profondi indirizzati alla pace e all’amore. Da una scheggia l’artista Sergio Pacori ricava la forma di una figura attraverso la sua manualità e il suo ingegno creativo. Senza disegni, bozzetti ma solo attraverso la modellazione delle sue mani e l’uso della saldatrice, l’artista realizza delle formidabili sculture (soldati, draghi,), sculture che raccontano una storia, che parlano di un vissuto che non si potrà mai dimenticare. La guerra, vissuta da Sergio Pacori, è una visione sempre presente nella sua vita, ecco perché utilizza il materiale bellico per trasformarlo nei fantasmi del suo passato diventando un’opera d’arte che possiede una miriade di significati e conserva il ricordo di una narrazione.
Sergio Pacori è legato anche alla storia goriziana quella del salvataggio e restituzione del quadro della Madonna di Montesanto, portato all’Arcivescovo quando il luogo religioso passò sotto la Jugoslavia di Tito. Nella sua carriera artistica ha anche realizzato un presepe utilizzando schegge e pezzi di ordigni, l’opera è stata esposta al Palazzo della Prefettura di Gorizia.
"I giorni di Gargaro - ricordi di guerra, memorie di pace" libro scritto da Sergio Pacori. L'autore, nonché scultore, ricostruisce gli anni della sua infanzia nella vicina Gargaro, a due passi da Gorizia.
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PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
SERGIO PACORI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Sergio Pacori studiando le antiche armature, le tradizioni dei popoli, le armi belliche e principalmente la figura dei soldati crea un mondo ricco di personaggi nati dai frammenti di tragedia che lui stesso sceglie.
Soldati, guerrieri, personaggi fantastici, santi, sono i protagonisti per rappresentare vicende del passato ma anche scene quotidiane. Il messaggio della scultura di Pacori è profondo e di origine poetica: liberazione, morte e vita, solidarietà, amicizia e rancore, sentimento e fede, queste sono le tematiche filosofiche che vivono in tutta la sua opera scultorea.
L’orrore e il dolore della guerra conduce l’artista ad offrire nuove speranze e nuovi stimoli ai personaggi vissuti nelle diverse epoche, una riconquista della propria esistenza che dona dignità all’essere umano. Figure lavorate alla perfezione, dall’espressività inquieta, tesa ma anche solare e dolce, uomini e donne sono vestiti accuratamente secondo le tradizioni del popolo scelto dall’artista, gli animali fantastici sono simbolo di saggezza e di potere che servono all’umanità per allontanare dolore e sofferenza e per proteggere le anime innocenti. La scultura di Pacori è quindi non soltanto racconto di guerra ma anche un messaggio di forza vitale e di dignità.
L’innata creatività di Pacori è evidente anche nei valori plastici, nella luce e nella purezza della forma, con maestria tecnica lo scultore lavora la materia riuscendo ad arricchirla di percezioni sensoriali e di energia vitale. Realtà, visione, sogno vivono nella gestualità dell’artista, la materia profuma di ricordi, la levigatura e la piegatura del ferro simbolicamente rappresentano il pensiero dell’uomo, un messaggio ideale indice di percezione.
Una scultura suggestiva ed intensamente espressiva, Sergio Pacori è fermamente impegnato nella ricerca figurativa, fedele alla realtà ma anche al mondo immaginario e alla trasgressione, le sculture sono dotate di equilibrio compositivo e di una forte armonia che si evince dal senso plastico della materia. Le tematiche sono affrontate da Pacori con uno stile originale e unico, le figure trasmettono la desolata o la vivace pienezza di un preciso messaggio interiore di grande cultura e di tradizione. La ricerca dell’umanità conduce l’artista a creare sempre opere affascinanti e sempre innovative che conquistano il mondo dell’arte contemporanea.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana – giugno 2023
ANTOLOGIA CRITICA
“Raccontare le atrocità della guerra non è cosa semplice; arrivare a toccare gli animi delle persone che quelle esperienze non le anno vissute è forse ancora più complicato.
Sergio Pacori - che ha vissuto gli anni della II Guerra Mondiale quando era solo un bambino - racconta quei drammi attraverso opere scultoree del tutto particolari, realizzate con residuati bellici che lui stesso raccoglie, anche sul nostro Carso. Nelle sue opere si riesce a leggere tutta l’atrocità di una guerra, il dolore delle genti e dei soldati ma, allo stesso tempo, viene lanciato un bellissimo messaggio di speranza e di rinascita.”
Selina Trevisan
L'artista va alla ricerca del materiale bellico, stagliato tra gli anfratti del terreno e a volte nelle fessure di vecchi arbusti...
“Le “tempeste d’acciaio” di jüngeriana memoria stanno fruttificando. L’humus metallico fa fiorire arbusti, siepi e arboscelli di fulgide sembianze. Succede a Gorizia, uno dei più formidabili teatri di contesa e ostilità della Grande Guerra. A distanza di un secolo, i pallettoni diventano grani di rosario, il filo spinato assume le forme di trecce di ragazza, le bombe si trasformano in colombe, le schegge dei petardi diventano le ali leggere di San Michele, grovigli indifferenziati di materiale bellico s’intrecciano sapientemente fino a mutare in un magnifico e poderoso drago. L’autore è il celebre scultore Sergio Pacori. Sono famose le sue opere come L’Arcangelo Michele, l’Ardito che mima San Giorgio, la Vergine mistica, il Milite ignoto, S. Martino e il povero, il Leone di San Marco, esposte di volta in volta nelle prestigiose vetrine di consessi nazionali e internazionali. Il Maestro Pacori elabora alfabeti plastici sempre nuovi, codici unici che contrassegnato e distinguono una scultura dall’altra. Pacori va alla ricerca del materiale bellico, stagliato tra gli anfratti del terreno e a volte nelle fessure di vecchi arbusti, lo assembla, lo modella, lo adatta con i suoi strumenti: scalpelli, trance, lime. Deforma tutto con le sue mani, senza ricorrere alla fusione. Ho affettuosamente apostrofato il Maestro “creatore di forme”, al ché gli è sfuggito un ampio sorriso. In una terra battuta da plurimi nemici e di nessun amico, corrosa dalla miseria e dalle malattie, ricolma di insidie, bagnata dal sangue di innocenti colpevoli di chiedere libertà o di essere italiani, il bambino diventa quello che si rivelerò a cinquant’anni: Maestro. Con passione, precisione, ingegno, Sergio Pacori ricambia il favore: nella pace, forgia i residui di una guerra che l’ha forgiato.”
Ivan Buttignon
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Le opere di Sergio Pacori sono state esposte in molti musei e gallerie, nell’intento di offrire una testimonianza di come –a detta dell’artista- “Oggetti di morte possono diventare messaggeri di pace”; le sue opere si trovano in prestigiose vetrine di consessi nazionali e internazionali, sono menzionate dalla stampa e recensite da noti critici d’arte.
Per le sue creazioni, Pacori ha ottenuto il plauso di personalità importanti, quali l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (rimasto colpito soprattutto da una particolare “pietà”) e di Papa Francesco.
Alcuni monumenti commemorativi realizzati da Sergio Pacori sono stati destinati a luoghi di alto valore rappresentativo: la "Croce" collocata nella Cappella dell'Ossario di Redipuglia, i "Cancelli della grotta carsica di Casale Neri", la "Stele" donata al cimitero ungherese di Gyor a ricordo dei caduti italiani e magiari, simbolo eloquente di pacificazione fra i popoli.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione, nello studio dell'artista SERGIO PACORI
2011 - "L'artista della Pace" Sergio Pacori. Testo e Voce dott. Pierluigi Lodi, testo di Michèle Green.
2018 - Mostra personale dedicata allo scultore goriziano Sergio Pacori, l'artista che utilizza schegge di bombe, proiettili, filo spinato e altri reperti del primo conflitto mondiale per realizzare le sue opere. Palazzo Todesco, Vittorio Veneto (TV).
2014 - Cimitero austro-ungarico. Nel cimitero austro-ungarico di Fogliano, in occasione della visita di Papa Francesco, è stata collocata un’opera dell’artista goriziano Sergio Pacori dal titolo “Ultima lettera alla madre. Soldato austro-ungarico”..
2011 - La prefettura di Gorizia ha ospitato le opere dell'artista Sergio Pacori.
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SERGIO PACORI è L’UNICO ARTISTA IN ITALIA CHE REALIZZA OPERE D’ARTE RECUPERANDO MATERIALE BELLICO con l’obiettivo di nutrirlo di nuova vita, speranza e amore, le sue opere d’arte sono state esposte in Italia e all'estero. Tutte le opere dell'artista Sergio Pacoricatalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare le opere dell'artista.
Su richiesta siamo in grado anche di mettervi in contatto direttamente con l'artista.
N.B. : Tutte le opere sono pezzi unici.
Le quotazioni dell'artista partono da un minimo di euro 15.000,00/20.000,00 a salire. (opere codice 2).
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Le opere di Pacori Sergio
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