Zanatto Enrica Pittrice

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Enrica Zanatto vive ed opera a Carmignano di Brenta (PD), si dedica completamente alla sua grande passione artistica: la pittura.

“Il colore è la materia che uso per esprimere e trasmettere tutta la mia positività.
Colore come messaggio inserito in un disegno solo apparentemente casuale, con valori che si ispirano ai tratti controversi di una quotidianità nella quale avvertiamo l’esigenza di equilibrio e concretezza, ma anche di fantasia ed evasione. Un linguaggio sincero di immediata lettura che non ha bisogno di interpretazioni. Pittura nata per puro diletto e spontanea esigenza di creatività su cui si posa volentieri lo sguardo per un momento di gratificazione visiva. Paesaggi e movimenti di ampio respiro, concepiti per il piacere di aprire una “finestra di colore” in uno spazio di interni”
L’artista Enrica Zanatto

INTRODUZIONE ALL'ARTE DI ENRICA ZANATTO
L’artista Enrica Zanatto si allontana da condizioni ideologiche per esaltare un approccio personale con la tela, il suo lavoro artistico subisce la bellezza della natura, la sua poetica nasce da una fusione tra esperienza, ricerca continua ed un atteggiamento innovativo volto alla scoperta di nuovi luoghi naturali impreziositi sulla sua superficie pittorica. Una pittura di vocazione che parla di noi, del mondo naturale, di ciò che ci rappresenta. La necessità dell’artista è di rendere unica la visione di una natura incontaminata, ogni opera diventa rappresentazione di un giardino incantato che dona voce al silenzio, un luogo accogliente dove si evincono i colori vigorosi e vivaci, dove la materia cromatica diventa rifugio di una spiccata individualità. Le opere rappresentano lo spazio di congiungimento dell’essere umano con sé stesso e con tutto l’universo. Uno stile personale caratterizzato da una creatività emozionante meritevole di essere apprezzata nel mondo dell’arte contemporanea.

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Tra i critici che hanno scritto sulle opere di Enrica Zanatto ricordiamo: Michele Beraldo - Marta Longo - Graziella Zardo.

PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA ENRICA ZANATTO A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
Enrica Zanatto possiede qualità tecniche caratteristiche, l’uso del colore è magistrale e diventa elemento di equilibrio in tutta la composizione. Tagli orizzontali e prospettive illuminano lo studio di un paesaggio realista, la pittura dell’artista conserva effetti profondi e capacità espressive che conquistano il vasto mondo dell’arte contemporanea. L’ispessimento del pigmento ottenuto dalle decise pennellate, precise e improvvise, accentua la consistenza materica donando all’opera un alto valore formale. Rispettando la visione di una veduta l’artista raggiunge un cromatismo vivace, luminoso dove emergono fiori, distese collinari, paesaggi che incantano e che Enrica riesce a farci vivere ed amare. Le opere sono avvolte da atmosfere solari, traspare la vita quotidiana, semplice, le composizioni sono ricche di contrasti, trasparenze e riflessi, il colore diventa simbolo di speranza mentre la consistenza materica induce l'osservatore a ritrovare un paesaggio di ricordi, a stabilire un contatto con la realtà naturale.
I suoi paesaggi realistici possiedono una partecipe idealizzazione che privilegia la condizione naturale attraverso un’acuta osservazione, una componente che permette di evidenziare sulla superficie pittorica il respiro universale e la sua bellezza. L’artista lavora magistralmente sullo spazio-temporale, sull’intensità cromatica e sull’estensione della luce, esalta il bagliore esistenziale e la linfa energetica della natura. La rugosità della materia è evidente, accesa di colpi vigorosi, di spessori che creano profondità, marcature e rilievi sulla superficie. La pittrice procede seguendo una matrice paesaggistica realizzata tra intrecci materici che donano all’opera movimento. Enrica Zanatto esalta i segreti di una natura meravigliosa attraverso un linguaggio espressivo di forte impatto visivo. Le opere suggeriscono l’incanto e la magia della vita. L’artista unisce magistralmente i luoghi con le suggestioni poetiche ed interiori, la sua capacità pittorica rafforza gli elementi decorativi elaborati con innovazione ed ingegno creativo.
Ogni lavoro è ricco di spessore e qualità, la densità cromatica muta e matura continuamente, sulla tela si evince la forza espressiva tra colore, materia e grafica, la luce è catturata negli strati cromatici che diventano elemento essenziale per raccontare storie emozionanti del paesaggio. Nelle opere di Enrica Zanatto si evince la conoscenza grafica e la potenza espressiva della materia, i giochi luminosi creano una grande singolarità compositiva.
Enrica Zanatto nella sua arte riesce a mantenere vivo il valore universale della pittura conservando l’amore per la natura.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - giugno 2024

ANTOLOGIA CRITICA

“… Enrica Zanatto è un’artista aperta e attiva, autodidatta che investe nel suo mondo creativo una notevole capacità comunicativa, subito percepita tra il dialogo dei colori utilizzati, con una tavolozza abbondante di "natura".
I colori sono particolarmente caldi e soddisfano la vista come un buon vino dal bouquet fragrante soddisfa il palato. Nella lettura delle opere si possono individuare una composizione del soggetto con tagli singolari, sorretta da armonie geometriche e da un linguaggio narrativo molto fresco. La tecnica scelta è quella dell’olio su tela: pennellate pastose stese ad effetto con tocco rapido, suggeriscono le sensazioni di paesaggi ricordati dopo un viaggio. I tagli compositivi si rivelano soprattutto negli alberi ..., oppure ritroviamo una geometria riconoscibile nei tappezzamenti di terreni e vallate, nei campi di lavande, girasoli e papaveri, fino alle "Terre emerse", per finire con delle spaziali “Vedute aeree”, una serie di opere di recente esecuzione, in cui la visuale dell’artista si libra fantasticamente cogliendo una percezione visiva immaginata dall’alto.
Graziella Zardo

“Il paesaggio è tema che ricorre nell’immaginario pittorico di ogni artista;ed anche coloro che sin da giovani hanno scelto di percorrere la strada dell’astrazione, non possono non aver desiderato di misurarsi con la natura. Enrica Zanatto conduce la sua ricerca all’interno di questo contesto figurativo, il che implica la conoscenza dei requisiti indispensabili per configurare sulla tela ciò che i sensi afferrano. Non si tratta semplicemente di osservare, di vedere con gli occhi, ma di immergersi completamente nella natura, assorbirla, saperla ascoltare, odorarla, toccarla, e poi renderle omaggio nell’incanto di un quadro. Occorre quindi maturare una grande sensibilità verso il colore, saper osservare con disincanto la vita, fare un atto di fede verso l’anima del mondo, e amarla più di ogni altra cosa, forse più di se stessi. I quadri di Enrica Zanatto testimoniano di questo slancio affettivo, evocano il consenso e l’afflato irrinunciabile che la sua pittura offre alla natura. Una natura solare, florida, generosa che incoraggia il desiderio di riconciliare l’uomo alla sua terra e ai suoi frutti. Una luce calda avvolge con il suo tepore estivo campi di girasole,papaveri,distese di lavanda,alberi di ciliegi in fiore; sono pennellate decise che rapprendono sulla tela “brancate di natura” con tagli compositivi inusuali. Il paesaggio si rende nitido, dettagliato, poi lentamente sgrana l’intensità del colore, acquisisce una minore solidità e ciò lo rende più vero. C’è un riferimento inevitabile alla pittura impressionista, poiché le pennellate si concentrano in particolari vibranti dando l’impressione che la luce sfarfalli sulla tela, ma è solo un risalto momentaneo. Nella stessa immagine esse cambiano di ritmo, effondono generosamente colore, e placide si distendono imbevute e sature di luce. Da qui le soluzioni prospettiche più imprevedibili di Enrica Zanatto: cambia la visuale terrena e siamo portati a vedere le cose dall’alto. Ci adagiamo nell’osservare calanchi terrosi, poi a volo d’uccello risaliamo per notare opalescenti culture e infine proseguiamo paralleli alla terra che ci appare bidimensionale, distesa a scacchiera. Dobbiamo allora ricorrere al nostro bagaglio rappresentativo per attribuire senso, significato a queste immagini che altrimenti soggiacerebbero alle leggi dell’astrazione. E’ a questo punto che Enrica Zanatto esce dagli schemi compositivi tradizionali sottostando alle semplici leggi del colore, le quali non fanno differenza fra pittura astratta e figurativa ma soltanto fra bella e brutta pittura.”
Michele Beraldo

“Enrica Zanatto incontra la pittura in un momento particolare e straordinario della sua vita. Nel pieno del suo fiorire come donna, l’entusiasmo per la vita che la caratterizza assieme ad un’indole da sperimentatrice insaziabile e curiosa la sospingono verso una ricerca pittorica che, in maniera folgorante la conquistano e rapiscono irrimediabilmente. Quasi come per la teoria dei “vasi comunicanti”, accade che Enrica nella pittura percepisca e senta confluire in maniera potente e spontanea la sua propria e positiva carica vitale. Fin da subito vi si impegna in maniera costante ed appassionata tanto da decidersi col tempo di dedicarcisi completamente. L’afflato e la dedizione intensa con cui l’artista persegue, sperimenta, studia ed approfondisce, non tardano a dare i suoi frutti. Ben presto cedendo alle sempre più numerose richieste e proposte di rendere visibile il proprio lavoro Enrica inizia a mostrare le sue opere attraverso mostre personali. Grande è il favore ed il consenso che fin da subito ricevono le sue opere, veri e propri elogi alla Natura in virtù di suggestivi scorci prospettici resi in maniera sapiente ed efficace attraverso valenze cromatiche condotte con palpitante vitalità. Luoghi ed atmosfere appaiono così animati da una luminosa e florida vivacità resa ancora più eloquente dall’utilizzo della tecnica ad olio, sviscerata in ricche e corpose pennellate intrise tanto di materia pittorica quanto di una sensibile e partecipata emozione, quella con la quale l’artista si rivolge con umile e appassionata devozione al paesaggio del quale dà testimonianza.”
Marta Longo

“Il paesaggio dipinto da Enrica Zanatto si rende nitido, dettagliato, poi lentamente sgrana l’intensità del colore, acquisisce una minore solidità e ciò lo rende più vero. C’è un riferimento alla pittura impressionista, poiché le pennellate si concentrano in particolari vibranti dando l’impressione che la luce sfarfalli sulla tela, ma è solo un risalto momentaneo. Nella stessa immagine esse cambiano di ritmo, effondono colore, e placide si distendono imbevute e sature di luce. Da qui le soluzioni prospettiche più imprevedibili: cambia la visuale terrena e siamo portati a vedere le cose dall’alto. Dobbiamo allora ricorrere al nostro bagaglio rappresentativo per attribuire senso, significato a queste immagini che altrimenti soggiacerebbero alle leggi dell’astrazione.”
Galleria ArTime - arttimeudine.net

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