Le opere di Massimo Zecchin sono recensite dalla stampa e dalla critica d'arte.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA MASSIMO ZECCHIN A CURA DI VITTORIO SGARBI
“Con l’occhio di uno scienziato, attento ai dettagli della natura e del paesaggio antropico, Zecchin sfrutta le potenzialità delle matite e crea delicati disegni, come questo dedicato alla Porta Bassano di Cittadella, nel padovano, di gusto iperrealista nella descrizione del particolare, ma lirico ed evocativo nella nitida e luminosa resa del colore.”
Vittorio Sgarbi
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA MASSIMO ZECCHIN A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
Nelle opere di Massimo Zecchin si vantano i colori delle terre, emergono strutture architettoniche, castelli e ruderi antichi, le opere sono una continua testimonianza artistica dove si alterna lo sfociamento cromatico e la dirompente luminosità che dialogano insieme producendo variazioni di tono e di profondità. La resa naturalistica suggerisce elementi di racconto, le opere esaltano il particolare congeniale delle tecniche delle matite dove si evince una vocazione narrativa dettagliata dei luoghi e dei cambiamenti atmosferici. Le opere iperrealistiche di Massimo Zecchin esprimono una dimensione interiore, la linea è ben disegnata ed elegante, non si evincono toni violenti ma tocchi sapienti che esaltano le gradazioni di tinte, in ogni opera l’osservatore scorge la poesia del colore e del tratto che analizzano, in maniera particolare, il paesaggio naturale.
Scenari quotidiani, umili dove non compare la presenza umana, il protagonista dell’opera è la natura e la struttura architettonica, le opere riproducono la delicatezza della luce generando atmosfere particolari che hanno il compito di accompagnare lo spettatore nel luogo illustrato. Massimo Zecchin è attento paesaggista, la composizione della scena è data dal tratto sicuro della matita, l’artista dipinge direttamente con il colore realizzando, con meticolosa precisione, una visione essenziale del paesaggio creando delicate atmosfere. Il colore sfumato predomina sul disegno, le cromie e le tonalità esaltano la raffinata poetica del luogo scelto facendo affiorare la poetica romantica del sublime e del pittoresco. Le opere si presentano come un riconoscimento del paesaggio, un valore da tutelare nella sua piena ricchezza e complessità, la cornice delle distese paesaggistiche, delle montagne, delle colline, del cielo si animano nel disegno elegante ed incisivo di Massimo Zecchin.
L’artista esalta, attraverso la sua manualità grafica e la sua elaborazione delle tonalità e sfumature, tutto ciò che è visibile di una terra, si evincono le connotazioni estetiche descritte attraverso elementi da guardare, le opere rappresentano le bellezze panoramiche delle nostre terre italiane. Le opere ci inducono ad una scoperta del vero, una lettura di antica memoria che conserva ancora oggi la visione romantica di un luogo, ci invitano a stabilire un rapporto con la natura. Una pittura romantica che unisce spazio e tempo, le opere evidenziano non solo la ricchezza naturale ma mettono in luce la particolare tecnica dell’artista che con meticolosa cura realizza tonalità distinte ben sfumate ed intrise di luce. L’ambiente naturale e la campagna, le strutture architettoniche realizzate dalla mano dell’uomo con fatica e sacrificio ci seducono con la loro infinita solarità indicandoci la conoscenza sulle abitudini del passato dove tutto era realizzato secondo il rispetto dell’ambiente. Poesia, eleganza ed energia vitale si fondono nell’opera di Massimo Zecchin facendoci apprezzare la tecnica delle polveri colorate applicate sulla carta e dove si evince la morbidezza degli effetti ben realizzati dall’artista.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - maggio 2023