Andrej Kosič nasce a Rupa (GO) vive ed opera a Gorizia, artista conosciuto come acquarellista nella tradizione realistica figurativa postimpressionista, si dedica anche alla pittura ad olio, al design grafico e all'illustrazione di libri (GMD Calendar 1988, 1992). L’artista Andrej Kosic ricorre alla pittura ad acqua per rappresentare le sue opere, diventando la sua tecnica per eccellenza dove trasporta sulla tela l’ariosità e la profondità dell’acquarello. Ha completato la formazione artistica frequentando gli atelier di alcuni noti pittori goriziani.
Inizia a dipingere nel 1954, la sua prima mostra personale risale al 1959. Progetta e realizza in due periodi diversi (1992 e 1998) una serie di vetrate per la chiesa di Rupa. Nel 1997 e nel 1998 dipinge anche la Via Crucis per la stessa chiesa.
Kosic ha esposto le sue opere in mostre d’arte nazionali ed internazionali (ITALIA, SLOVENIA, FRANCIA, BELGIO, GERMANIA, POLONIA, LUSSEMBURGO, INGHILTERRA, STATI UNITI, AUSTRALIA, GIAPPONE)
"L'autunno è il periodo più importante dell'anno. La primavera sboccia e si distrugge subito, bruciata dall'estate; l'autunno è invece eterno, così sembra a me: è la mia piccola filosofia." Andrej Kosic - https://www.kosic.it/pagina.php?st=ar&pag=arte
INTRODUZIONE ALL'ARTE PITTORICA DI ANDREJ KOSIC La natura è la tematica con cui l’artista cimenta la sua espressione artistica, il suo modo di dipingere persegue una comunicazione poetica che si genera anche grazie alla tecnica realizzata dal colore e dall’acqua. L’artista traduce l’essenza del paesaggio attraverso le stagioni, preferita è per Kosic l’autunno, sulla superficie pittorica si evidenziano scorci di una natura meravigliosa circondata da sentieri, boschi, campi, borghi, colline e montagne, paesaggi delle valli goriziane e del Carso. La tavolozza dei colori di Kosic racconta i valori quotidiani di un’ambiente domestico incentrato sulla natura. La figura non è mai presente nelle sue opere ma si avverte la presenza dell’uomo, come se i suoi alberi metaforicamente rappresentassero la quotidianità dell’essere umano.
Guarda il viideo delle opere dell'artista Andrej Kosic pubblicato su youtube.
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Le opere di Andrej Kosic sono state recensite dalla stampa e da critici d’arte, segnaliamo: Gèrard Boulanger - Roberto Joos - Dino Menichini - Fulvio Monai - Giulio Montero - Alessandro Quinzi - Verena Korši Zorn.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA ANDREJ KOSIC
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
La pittura di Andrej Kosic esalta gli elementi della natura che sono la vegetazione, la terra, l’acqua, il cielo, creando un’atmosfera di dolcezza rispecchiando il fascino di un luogo intimamente legato alla vita dell’artista. L’incontro tra cielo e terra comporta un’esultanza di luci e colori, in cui i toni autunnali si scatenano in una rappresentazione carica di bagliore, i luoghi sono circoscritti da tagli prospettici diversi, le inquadrature sono riproposte sapientemente ed esaltano l’orizzontalità della laguna. I colori sfumati trasmettono i valori atmosferici, la luce esalta la comunicazione autentica della visione, l’opera è curata nel paesaggio, suggerisce la capacità di splendore e di incanto. L’arte di Kosic esplora le meraviglie dei luoghi quotidiani, la sua tecnica pittorica evoca pensieri ed emozioni. L’artista dedica alle opere una forma di espressività che congiunge poesia e malinconia, una poetica paesaggistica dove emerge l’eccellenza cromatica realizzata con pennellate dai toni cromatici, le diverse tonalità sono caratterizzate da una vivacità, una luminosità intensa e trasparenza dove si evincono i pigmenti che generano un’unione armonica sulla superficie.
I colori diluiti si trasformano nelle tinte fantastiche della realtà, si evince il movimento atmosferico che circonda tutta la composizione, Kosic esprime il mistero della natura, l’amore e il rispetto della bellezza paesaggistica, padroneggiando le tecniche pittoriche esalta i mezzi espressivi in maniera personale ed autentica. L’artista proietta nelle sue opere una nuova luce sulla natura, esprime il proprio io coinvolgendo l’istintivo collettivo che è comune a tutta l’umanità. Amare e rispettare la natura è dono innato ma anche esigenza imperiosa che costringe l’essere umano a scoprire i misteri e la trascendenza della vita.
Il disegno è minuzioso frutto di una complicata serie di azioni che rivelano la maestria dell’artista nell’utilizzare la tecnica antica dell’acquarello, restituendo sfumature morbide e di grande coinvolgimento poetico. Kosic è fedele alla visione della realtà se pur arricchisce la sua visione di un’energia immaginativa che innalza la potenza espressiva dell’opera, egli si scontra con un cromatismo vivace per cercare l’essenza della visione che lo conduce ad esaltare un cromatismo più morbido e ricco di velature luminose. Il mondo naturale nell’opera di Kosic diventa metafora della nostra esistenza, non è mai simbolo astratto ma è verità della vita che l’artista rappresenta nella sua vera essenza.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana – giugno 2023
ANTOLOGIA CRITICA
Il pittore Andrej Kosic ha sperimentato le più varie tecniche, ma torna sempre alla sua tecnica preferita, quella relativa all’acquarello che per la levità dei colori ad acqua e varietà di sfumature delle tonalità esprime al meglio l’ipersensibilità dell’Artista. I tre acquarelli in colori tenui ritraggono il Crepuscolo sul Collio e i Pini Odoranti con le tinte dell’autunno, gialle e rosse su sfondi chiari. Il terzo, simile nell’armonia dei colori, si intitola Sommacco sei qui, ad indicare come l’Artista voglia quasi imprigionare la natura nei suoi dipinti, una natura che sta nel suo cuore e di esso porta la sfumatura sensibile, una natura il cui amore l’artista si proietta nel tipo di pittura, delicato e sognante come a non voler sciupare l’impressione ricevuta dalla natura nella propria personalità, come a voler preservare l’impronta e memoria affettiva di una natura tanto amata e sentita nella sua anima. Le foglie sui rami sono come una pioggia leggera di colori con cui il pittore riveste la natura ritraendola secondo l’impressione che ne ha il suo spirito. Si tratta di paesaggi di un impressionismo realistico, ma anche e soprattutto di paesaggi che parlano di fantasia, della fantasia di Andrej Kosič, della sua visione del mondo, della vita, della sua capacità di godere della bellezza della natura che sa esprimere nelle sue opere enfatizzandola."
Rita Mascialino - Mostra d’Arte del Premio Franz Kafka Italia, 2013
“Il colore è lo specchio delle profonde riflessioni dell’artista e dei suoi stati d’animo”.
Verena Korši Zorn
“Per arrivare allo studio bisogna penetrare nel ventre più profondo della vecchia Gorizia, percorrere corridoi e salire erte scalette che paiono inventate da Kafka, per poi spalancare all'improvviso il respiro davanti allo scoppio scioccante della luce, dei colori, del verde più intenso e pur morbidissimo che fa da balcone al castello. E' come salire in pochi attimi dall'ombroso fondovalle in cima a un monte. Andrea Kosic dipinge qui, quasi in un eremo. Appena può lascia la bottega e gli affari che brulicano, sotto, e mette a fuoco (gli basta poco la tavolozza, il cavalletto, qualche tela o foglio di carta) la sua personalità più intima e genuina. Lo scenario ha una limpidezza emblematica sconcertante, quasi da rasentare involontariamente la retorica. Eppure quanto candore. E soprattutto quanta sincerità (cioè verità), senza forzature, incrostazioni, bardature, civetterie di moda. Guardate questa pittura che affonda le radici in un'interpretazione naturalistica innamorata del paesaggio di casa. Non è pittura veneta né friulana, ma qual cosa di autonomo: una pittura del Carso con la sua vegetazione bassa graffiata dalla bora, i rossi infiniti, gli arbusti nervosi, i lunghi muri di sassi, le case magre addossate alla chiesa e poi il gran tuffo nel verde lontano delle colline, e i colori dell'autunno, stagione magica, la stagione più dolce nella quale si mescolano malinconie e profumi amici. E così l'autunno è diventato il suo modello. ... Il suo studio è una gran orgia di bruni, di terre bruciate, di rossi carminio, cadmio, cinabro. Dalle prime foglie ingiallite, all'incendio d'ottobre, alle brume che poco a poco inzuppano ogni cosa, cancellano strade e poi cespugli e poi alberi e poi la collina in fondo. La natura si decompone con una lentezza estenuante ed è bello inseguire con occhi d'innamoramento questo evolversi del tempo. Certi rossi si consumano ma non muoiono: rimangono intatti, fragili, rinsecchiti, anche sotto la neve timida da queste parti. Kosic lo sa e lo racconta nei suoi quadri che stemperano i bianchi in un ricamo dolcissimo. Certi acquarelli fanno ritornare alla memoria Urgos, ma qui la pittura è più intensa e vibrata, il territorio d'indagine più aperto. C'è, sotto, una letteratura e sensibilità slave lievitate dai fermenti che filtrano dalla grande pianura. Un contatto prezioso, mai condizionante. Rimane intatta la carica umana delimitata da solide strutture etniche, da un hinterland di tradizioni e cultura che difende a denti stretti le proprie origini storiche. ... Kosic rimane fedele alle saghe della sua terra e ne tramanda colori e paesaggi. Uno scenario di struggente poesia.”
Roberto Joos
"Andrej Kosic: ecco un artista del quale bisogna subito sottolineare una coerenza artistica che coincide con quella morale. Apparato ma tutt'altro che privo di informazioni, tenace nell'affiatamento della propria espressione ma capacissimo di estri improvvisi, gli sarebbe facile … Kosic, pittore che opera in umiltà e in silenzio, risulta alla fine anche saggio e avveduto, oltre che genuino. Certo, l'artista goriziano ha sposato istintivamente la causa del postimpressionismo; per una deliberata scelta della quale non è chiamato a rendere conto a nessuno se non a sé stesso, … non è andato oltre la soglia del vedutismo; … Il discorso sulla pittura di Kosic non può e non deve fermarsi al tempo e al modo di cui essa genericamente rimanda; deve incentrarsi su quanto di personale, di autonomo, la sua pittura ci affida: perché in Kosic non c'è copia (ne, tanto meno, c'è calco) da autori del secolo scorso, anche se è indubbio che essi hanno esercitato la loro influenza, persino il loro peso, sulla sua formazione. … La pittura di Kosic e approfondata al colloquio diretto con l'osservatore, a elidere qualsiasi intermediario, in virtù delle capacità dell'artista di appropriarsi del reale con tutte le radici dell'anima, ma non per illuminazioni improvvise, per folgorazioni traumatizzanti, bensì con un lavoro assiduo, metodico: una sorta di corteggiamento amoroso. … Kosic rappresenta, sì, nei suoi quadri, un paesaggio che gli è familiare, che ha osservato e contemplato a lungo, sino a fare di esso un'esatta geografia (o topografia, se si preferisca) dell'anima, un nutrimento del suo essere artista; ma quel paesaggio ha la capacità di instaurare un rapporto anche con noi, quei verdi attraversano quali esso si modula … si imprimono nella memoria. … ”
Dino Menichini
“… L'artista ci offre la sua più valida forma espressionistica e si rende aperto alla più attenta analisi critica. Nel paesaggio, crediamo poter rilevare, egli dispone di più larghi orizzonti, di formule rispondenti alla sua estrosità, ed in modo particolare alla velatura del colore, che è essenzialità in ogni sua opera. … Un paesaggista che, amando innanzitutto il soggetto, e lo stesso tema, ne congiunge valori e momenti lirici, per racchiuderli in ogni sua opera cromaticamente personale e viva.”
Gèrard Boulanger - Marsestille - 1978
“L'originalità è nel gioioso equilibrio fra l'impressionismo e il liberty: più il primo nell'impianto complessivo del quadro, più il secondo nella tessitura delle fronde autunnali delle pietre sui muretti a secco, nelle frastagliate chiazze dei residui nevosi. In tal modo la nitida definizione di alcuni elementi del paesaggio fornisce le strutture portanti della composizione."
Giulio Montero - il Piccolo - 1979
“C'è sotto una letteratura e una sensibilità slave lievitate dai fermenti che filtrano dalla grande pianura. Un contatto prezioso, mai condizionante. Rimane intatta la carica umana delimitata da solide strutture etniche, da un "hinterland" di tradizioni e cultura che difende a denti stretti le proprie origini storiche.”
Roberto Joos – Orizzonti - 1979
“... Dai primi paesaggi acri nel colore, e piuttosto legnosi, alle attuali vedute di campi accesi nel sole sotto un cielo mosso, Kosic è giunto attraverso una puntigliosa messa appunto dei propri mezzi, riuscendo ad ammorbidire la pittura, a renderla più cordiale.”
Fulvio Monai - il Piccolo - 1965
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La carriera espositiva in Italia e all'estero di Andrej Kosic è iniziata nel 1954, ha allestito centinaia di mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha ricevuto riconoscimenti e primi premi. La sua arte è la testimonianza di un impegno che rinnova con la passione e la sua bravura tecnica e lo accompagnano ancora oggi nel suo percorso artistico.
Le sue opere sono recensite dalla critica d’arte e dalla stampa nazionale ed internazionale.
2023 - GORIZIA - Mostra di acquarelli dell'artista Kosič Andrejinaugurazione martedì 24 ottobre 2023 alle ore 18.00, presentazione dalla prof. Verena Korsič Zorn, Centro culturale L. Bratuž, Gorizia, Viale XX Settembre.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana,
Michele Maione nello studio dell'artista ANDREJ KOSIC
Tra i premi e riconoscimenti ricevuti ricordiamo:
- Medaglia d'argento al XX. Biennale di Belle Arti di Napoli l. 1982;
- Premio speciale per l'acquerello a Tokyo l. 1983;
- Primo premio per la poesia alla VII Biennale Europea di Roma l. 1988;
- Premio speciale per l'acquerello a Gorica l, 1992.
Principali mostre personali
2018 - Acquarelli e olii di Andrej Kosic “Se pur piccolo questo è il mio mondo” Palazzo Locatelli, Museo civico del Territorio, Cormòs (GO).
2017 - 'Dolente metamorfosi' personale di Andrej Kosič, Galleria d'arte 'Mario Di Iorio' della Biblioteca statale isontina di Gorizia.
- ANDREJ KOSIČ v BENEŠKI GALERIJI_alla BENEŠKA GALERIJA Špietar, San Pietro al Natisone (UD), Beneška galerija.
2015 - “Metamorfosi sofferta” personale di Andrej Kosic, Kulturni center Lojze Bratuž, Gorizia, presentazione dello storico dell'arte dott. Alessandro Quinzi.
2013 - Mostra personale di Andrej Kosic “Acquerelli. La mia terra, il mio mondo” galleria d’arte “Mario Di Iorio” galleria d’arte “Mario Di Iorio” nelle sale della Biblioteca Statale Isontina, Palazzo Werdenberg, Gorizia.
- Personale del pittore goriziano Andrej Kosic, galleria del Kulturni Dom di Gorizia. La mostra è promossa nell’ambito delle celebrazioni del 32° anniversario d’attività del Kultu.
2012 - Mostra di acquerelli "La mia terra, il mio mondo" dell'artista della comunità slovena Andrej Kosic.
2009 - Andrej Kosic “Maestoso autunno sul Carso” GALLERIA MILKO BAMBIC, Trieste.
1998 - Centro Culturale L. Bratuz, Gorizia.
1993 - Galleria Srecko Kosovel, Se ana;
- Galleria Commercio, LUBIANA (Slovenia);
- Galleria Libreria Cattolica, Gorizia;
1991 - Galleria Ars Sacra, MARIBOR (Slovenia);
1990 - Galleria Baato, Šempeter e Gorica;
- Galleria Rogaška SLATINA (Romania);
- Palazzo Galleria Laki, Lako;
1989 - Galleria Laboratorio d'Arte, Udine;
1987- Galleria Centro Culturale, Gorizia;
1986 - Galleria Meblo, Nova Gorica;
- Salone d'arte della Galleria Lamut, Kostanjevica na Krka (SLOVENIA);
1984 - Sala Comunale d'Arte, Trieste;
1982 - Galleria La Loggia, Udine;
1981 - Galleria il Fiore, Bassano del Grappa (VI);
1979 - Sala Comunale d'Arte, Trieste;
- Galleria il Fiore, Bassano del Grappa (VI);
1968 - Galleria San Luca, Verona;
1966 - Galleria Pro Padova, Padova.
Principali mostre collettive
2013 - Andrej kosic ha partecipato alIa Mostra d’Arte del Premio Franz Kafka Italia ®
I MOSTRA DEL PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ® 2013. Recensione di Rita Mascialino. Kulturni Center Lojze Bratuž.
2012 - Trieste nel Salone degli Incanti ex Pescheria, dal 21 aprile al 17 giugno, nell'ampia rassegna "Orizzonti dischiusi. Arte del Novecento tra Italia e Slovenia". Esposta al pubblico la raccolta d'arte più rappresentativa della cultura artistica slovena in Italia, custodita fino ad ora nei caveaux di prestigiose istituzioni private.
1998 - Salone Aldo Vitale - Maison d'Italie, PARIGI.
1997 - Fiera d'arte, ISTANBUL; - Mostra di artisti stranieri sloveni, Centro Culturale L. Bratuz, Gorizia;
1996 - 15 anni di attività, Galleria Kulturni dom, Gorizia;