Le opere dell'artista Daniela Rosorani sono recensite dalla critica d'arte, segnaliamo: Gabriele Bevilacqua - Valtero Curzi - Franco Fiorucci - Guido Folco - Daniela Meli.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA DANIELA ROSORANI A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Daniela Rosorani costruisce tratti precisi posizionati nei punti giusti ed elaborati da un’autonoma conoscenza che ne determina la struttura fisionomica di un soggetto. La figura, nonostante sia elaborata mediante una sintesi estrema, non nasconde la natura psicologica della figura rappresentata. Le macchie del bianco e del nero o dei colori decisi e sfumati sono realizzati con una tecnica particolare e paziente; i tratti decisi, stesi sulla superficie pittorica, evidenziano le luci con elevati effetti di contrasto e di rilievi.
Daniela Rosorani dipinge istintivamente vedute paesaggistiche ricche di un’eccezionale meraviglia che trasmettono un senso di pace, libertà ma anche di malinconia. Il paesaggio diventa per l’artista un luogo abitato all’interno di uno spazio infinito, con un ritmo cromatico armonico tracciato dai colori ad olio, carboncino e pastello, si susseguono visioni idilliache dove la terra, il cielo e l’acqua si sfiorano, si scontrano abbracciandosi mantenendo la linea di confine in maniera contrastante o facendola del tutto scomparire.
La composizione è ricca di linee forza, rappresentate dal colore e dalle sue sfumature, dentro cui si disperdono gli elementi principali della composizione, i confini si allargano, si diluiscono cercando lo scioglimento della materia per far affiorare la forza vitale di tutto il creato. Le macchie pittoriche, le linee che scorrono fluidamente sulla tela incidono percorsi e sentieri, la materia è plasmata dall’artista su una superficie opaca e nello stesso tempo radiosa, abbagliante. L’immagine è ancora riconoscibile nella sua opera, anche se a tratti cerca di svanire verso un’espressione emozionale che ha come principale segno di riconoscimento la libertà interiore. Sulle opere emergono atmosfere di un paesaggio reale, l’eliminazione di dettagli evidenzia la totale autonomia dell’artista Rosorani nella ricerca continua di nuove sensazioni e profonde riflessioni che nascono principalmente dal suo vissuto e dal presente.
La forza gestuale dell’artista nasce da una sperimentazione continua della tecnica e da un iter creativo di una realizzazione specifica che ha come obiettivo la conferma della sacralità universale, dell’esistenza. Le opere di Daniela Rosorani esprimono il linguaggio di una completezza interiore che non smette mai di arricchirsi.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - Aprile 2022
ANTOLOGIA CRITICA
Nell’arte di Daniela Rosorani assume valenza primaria la luce, scandita con un tratto leggero in queste graffiature su un colore quasi monocromo, reso vivo dai toni sempre attenti al riflesso, agli effetti luministici. Sapiente l’uso del disegno, alla base di ogni suo lavoro, con cui l’artista coglie l’essenza delle forme e della realtà in chiave riflessiva e colta.
Guido Folco, Torino 2015
Un segno che incide il colore e il pigmento creando orizzonti, plasmando volumi solo all’apparenza naturali. I paesaggi di Daniela Rosorani sono immagini dello spirito, scaturiti dall’intimità del sogno e perfettamente resi nelle atmosfere soffuse, del pastello e del gesso, lieve ed effimero come un momento, come un pensiero o un’emozione immortalata dall’arte.
Guido Folco, Torino 2015
Daniela Rosorani, giovane artista che legge il paesaggio marchigiano con sensibilità e acribia. Certamente, oggi cimentarsi con olio, acquerello e pastelli, su un tema apparentemente tradizionale, in un momento in cui il ritorno alla pittura ha la connotazione acida e deformante di autori come M. Dumas, J. Schaben, N. Eiseman, M. Lassnig, G. Richter, sembra un’impresa fuori tempo. Eppure i paesaggi esposti mostrano non solo una non comune padronanza del colorare, inteso nell’antica tripartizione di "prontezza e sicurtà di mano", capacità di discernere qualità di colori, vitalità chiaroscurale. ...
Di rara bellezza sono i disegni in cui i paesaggi sono ridotti a linee condotte con consumata perizia esecutiva. Infine, forti e appena orientati verso una maggiore astrazione lirica, gli oli più recenti, ancora paesaggi ove prevalgono tinte scure, in un affondamento cromatico per abbaglianti corrugamenti.
In essi, lo spirito della materia sembra a metà tra il silente ’gemere’ della creazione e la dimensione sospesa nel tempo dell’inatteso, una geologia inquietante e familiare (Freud direbbe heimlich).
Ciò conferma la convinzione di Goethe, secondo cui l’arte non imita, coglie la forma interna delle cose.
Aggiungendoci quel di più che sfugge a una lettura superficiale.
Da questo punto di vista, i pastelli dell’artista sono attuali: infatti, il valore storico o estetico di un oggetto non risiede che”nella luce in cui ce lo presenta chi sa caratterizzarlo nel modo giusto”. (H.G.Gadamer)
Gabriele Bevilacqua, Ancona 20 luglio 2014
Scrissi tempo fa una breve testimonianza per Daniela Rosorani, avendo notato sin dall’inizio del suo percorso artistico capacità particolari e non comuni.
Ciò che era un preludio pieno di significati, man mano, nel tempo, si è affermato in una piena totalità espressiva.
Nello studio dell’acquerello, a differenza di tanti allievi, mostrava una vitalità nella pienezza della tecnica, una scioltezza e liquidità luminosa, che sono prerogative primarie del vero acquarellista.Queste potenzialità oltre ad altre esperienze ben assimilate nel campo pittorico, oggi sono diventate una realtà che sorprende per la sua energia interiore.
La luce e la forma hanno acquistato un predominio assoluto e confermano uno stile definito e inconfondibile. Una forza selvaggia che non si pone limiti, appare nella sua opera, nel paesaggio soprattutto inteso come “corpo” totale dell’universo. Tanto suggeriscono quelle composizioni nella loro visceralità: Un condominio di vuoti e pieni, di silenzi e oscurità dove i verdi fondi definiscono i profili e la struttura del nostro Appennino. Alludevo a una interiorità preminente, e lo si può bene immaginare da quegli orizzonti estremi che appena si profilano quasi ad orientare lo sguardo unicamente nel seno della terra e della sua materia. Sono echi di ribellione, un’esaltazione totale di raggiunta libertà.
Tale forza ed energia contrastano con la bella esile delicata figura di Daniela: Tant’è, l’arte è piena di misteri, contraddizioni, imprevedibilità.
Per completare le mie impressioni voglio segnalare i disegni di figura, pagine bellissime di classica eleganza ma nel contempo modernissime.
Volti estremizzati nel foglio, così pieni ed espressivi che inducono misteriosamente alla lettura di tutto il corpo che non appare ma esiste. Il segno penetra nel soggetto rivelando una sensorialità palpitante ed esistenziale.
Altre immagini provengono da studi preliminari, acuti ed emotivi che alludono ad una ricerca insistita verso un percorso che avrà sempre un contenuto, un riferimento da raggiungere.
Da ultimo vorrei evidenziare le immagini sacre in una sequela di espressioni dove la luce dissolve la materia per raggiungere nella sua trasfigurazione l’estremità mistica dello spirito.
Franco Fiorucci, Pesaro giugno 2014
La Sostanza Energia, sintesi fra Materia e Spirito, è tema molto filosofico e significativo nell’arte. Daniela Rosorani lo coglie molto bene nella sua poetica artistica, e attraverso i suoi paesaggi si rimanda a quel concetto caro al pensiero dello Stoicismo: la – Physis“-,Natura vivente come divenire del mondo. Troppo profondi quei suoi orizzonti per essere solo sguardo oggettivato e troppo profondi quegli sguardi nei ritratti per essere solo fisionomica. C’è in essi l’attimo assoluto dell’Eterno, cogliendo quel Taciuto che è ciò che non è possibile esprimere con la semplice parola.
Valtero Curzi, 2014
Nelle raffigurazioni paesaggistiche di Daniela Rosorani, linee stese liberamente e rapide scansioni spaziali si stendono e si proiettano sull’intera superficie dell’opera, conferendo ampio respiro alla veduta d’insieme.
Sottili fenditure solcano gli strati cromatici e delineano profili di colline e strapiombi dagli andamenti stilizzati. I contorni si stagliano, in trasparenza, contro l’ariosità del cielo.
Così l’artista effigia il suo viaggio interiore nei luoghi della natura, restituendone il palpito, all’insegna di una intensa e vibrante percezione emozionale.
Ugualmente, da tratti fluidi ed elastici si generano pure le figure di Daniela Rosorani, contribuendo a rivelare ulteriormente il suo sguardo intimo e segreto sul mondo, sull’uomo, sulla veste di tutto il reale.
Nei ritratti, ricorrono gesti rilassati e pose riflessive, quali espressioni emblematiche di vitalità spirituale ed intellettuale.
Sono, quindi, questi i motivi convergenti e sovrapponibili del pensiero creativo
dell’artista volti a trasfondere e sedimentare, mediante un segno grafico coinvolgente e stesure leggere e luminose di colore, l’immagine dell’essenza e della sostanza delle cose, eludendo ogni artificio o tentativo di mistificare la realtà.
Daniela Meli, Arezzo luglio 2013