Tra i critici d’arte che hanno recensito le opere di Rolando Rovati citiamo: Vittorio Sgarbi - Giancarlo Calciolari - Pia Ferrari - Elena Gollini - Letizia Lanzarotti - Lino Lazzari - Paolo Levi - Fausto Lorenzi - Monia Malinpensa - Giuseppe Patellaro - Rosario Pinto - Salvatore Russo - Giorgio Segato - Sandro Serradifalco - Luciano Spiazzi.
RECENSIONI PUBBLICATE DALLA STAMPA, ANNUARI e RIVISTE D'ARTE: AD – Archivio – Arte in – Artitalia edizioni – Art Leader – Arte Mondatori – Ars – Bresciaoggi – Comanducci – Effetto Arte – Giornale di Brescia – Il Giorno – Il Quadrato – La Cittadella – La Cronaca di Mantova – La Gazzetta di Mantova – Lalli Editore – La Voce di Mantova – L’Eco di Bergamo – OverArt – Qui Brescia – Transfinito Edizioni – Leaders: protagonisti delle nuove Avanguardie – Enciclopedia d’arte contemporanea 2013 – EA Editore, Artisti Internazionali 2013 – Galleria “Il Collezionista” (Roma), Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2013 – Archivio Sartori Editore, Collezione Arte Contemporanea 2013 – STM ITALIA, “Di segno in segno” – Agenda Sartori 2013, Segnalati 2013 a cura di Salvatore Russo – EA editore, Annuario dell’Associazione Artisti Bresciani 2013, Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2014 – Archivio Sartori Editore, “Artisti Porto Franco” a cura di Vittorio Sgarbi – 2014, Spoleto Arte incontra Venezia a cura di Vittorio Sgarbi – 2014, I Protagonisti dell’Arte 2014 a cura di Paolo Levi, Annuario dell’Associazione Artisti Bresciani 2014, Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2015 – Archivio Sartori Editore, “Eccellenze”, sguardi sulla pittura contemporanea 2015 – EA editore, Segnalati alla 2a Biennale di Palermo 2015 – EA editore, “Maestri”, selezione d’arte contemporanea 2016 – EA editore, “Italiani” a cura di Vittorio Sgarbi – 2016 – EA Editore, Primo Trofeo Internazionale “Arte Impero” 2016 a cura di Paolo Levi,Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2016 – Archivio Sartori Editore, “Spoleto Arte 2016” a cura di Vittorio Sgarbi – Edizioni Promoter Art, “Festival dell’Arte 2017” – Edizioni Promoter Art, Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2017 – Archivio Sartori Editore, “50 Anni d’Arte in Lombardia”, 2017 – Archivio Sartori Editore, “Animalia”, 2017 – Archivio Sartori Editore, ”Museo Levi” a cura di Paolo Levi.
ALTRE PUBBLICAZIONI SU
“Archivio delle grafiche di Vittorio Sgarbi” collezione per un futuro museo d’arte contemporanea, Effetto Arte editore – “Fra tradizione e innovazione”, movimenti ed idee dell’Arte contemporanea (Vol.IV), Rosario Pinto, Napoli Nostra Editore. – D.O.C. (artisti su cui investire), a cura di Paolo Levi, EA Editore - “Pro Biennale” presentata da Vittorio Sgarbi, Giorgio Mondadori Editore – “Arte Impero” a cura di Paolo Levi, EA Editore – “Festival dell’Arte” catalogo collettiva, Edizioni Spoleto Arte – “Riflessioni contemporanee” catalogo collettiva Milano Art Gallery – AAB, Annuario Artisti Bresciani 2014 – AD - Archivio – Arte in – Artitalia edizioni – Art Leader – Arte Mondatori – Ars – Bresciaoggi – Comanducci - Effetto Arte - Giornale di Brescia - Il Giorno - Il Quadrato - La Cittadella - La Cronaca di Mantova - La Gazzetta di Mantova - Lalli Editore - La Voce di Mantova - L’Eco di Bergamo – OverArt - Qui Brescia - Transfinito Edizioni Leaders: protagonisti delle nuove Avanguardie. Enciclopedia d’arte contemporanea 2013, EA Editore - Artisti Internazionali 2013, Galleria “Il Collezionista” (Roma) - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2013, Archivio Sartori Editore - Collezione Arte Contemporanea 2013, STM ITALIA - “Di segno in segno” Agenda Sartori 2013 - Segnalati 2013 a cura di Salvatore Russo, EA editore - Annuario dell’Associazione Artisti Bresciani 2013 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2014, Archivio Sartori Editore - “Artisti Porto Franco” a cura di Vittorio Sgarbi, 2014 - Spoleto Arte incontra Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, 2014 - I Protagonisti dell’Arte 2014 a cura di Paolo Levi - Annuario dell’Associazione Artisti Bresciani 2014 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2015, Archivio Sartori Editore - “Eccellenze”, sguardi sulla pittura contemporanea 2015, EA editore - Segnalati alla 2a Biennale di Palermo 2015, EA editore - “Maestri”, selezione d’arte contemporanea 2016, EA editore - “Italiani” a cura di Vittorio Sgarbi, 2016, EA Editore - Primo Trofeo Internazionale “Arte Impero” 2016 a cura di Paolo Levi - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2016, Archivio Sartori Editore - “Spoleto Arte 2016” a cura di Vittorio Sgarbi, Edizioni Promoter Art - “Festival dell’Arte 2017” Edizioni Promoter Art - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2017, Archivio Sartori Editore - “50 Anni d’Arte in Lombardia”, 2017, Archivio Sartori Editore - “Animalia”, 2017 Archivio Sartori Editore - Museo Levi, EA Editore - Paolo Levi “Artisti da Museo” EA Editore - “Eccellenze”, sguardi sulla pittura contemporanea 2015, EA editore - Segnalati alla 2a Biennale di Palermo 2015, EA editore - “Maestri”, selezione d’arte contemporanea 2016, EA editore.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA ROLANDO ROVATI A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
La rigorosa riflessione sulla linea, sulla forma geometrica, talvolta stilizzata, denotano nell’artista Rolando Rovati un orientamento verso le regole razionalistico-matematico, infatti la sua arte, energica e contrastante, può essere in principio interpretata come lo stimolo per soffermarsi sulla conoscenza di principi fondamentali che fanno parte dell’esistenza.
L’artista avverte una profonda relazione tra lo sviluppo del mondo e l’interiorità, raccogliendo i dati sui processi evolutivi attraverso un calcolo tra colore, linee e forme, giunge ad una liberazione interiore che ritrova forze misteriose e trascendentali. La realtà non sfugge alla razionalità ma soffermandosi sul cambiamento ambientale, sul progresso inarrestabile della tecnica e della scienza, l’artista trova un’armonia tonale che combina suoni e colori che hanno la capacità di collegare la forma artistica e i suoi canoni estetici con il proprio mondo interiore e con il ricordo di luoghi visitati.
Rolando Rovati regala all’osservatore la sua visione del mondo ricorrendo ad una modalità sinfonica che coinvolge pittura e musica, con continui riferimenti al mondo architettonico, al mondo teatrale, alle usanze e alle tradizioni. L’arte di Rovati è decorazione pura, si presenta come una singola espressione che traccia il filo armonico tra la bellezza cromatica e la forma della linea che corre sulla superficie modificandosi e imponendo la sua presenza determinante. Ritmo, armonia, dinamicità sono i principi dell’arte di Rolando Rovati che utilizza la forma di un elemento scomposto a suo piacimento regalandoci una forma nuova. Privilegiando le facoltà intellettive legate all’istinto e alla volontà di espressione l’artista giunge ad un valore artistico autentico. L’opera di Rovati offre la visione di soluzioni percettive sulle incertezze quotidiane, celebrando l’ambiguità, l’atipico e l’irregolare regala l’esclusiva apparizione di un contributo individuale di notevole affermazione e ricerca. Rolando Rovati nella sua arte raggiunge la conquista di una visione libera e pura, osserva la realtà con una visione astratta per trovare la sua interpretazione di ciò che ha attorno. Nelle opere sono ancora presenti elementi riconoscibili, macchie, segni e forme sono codificate attraverso una logica se pur appartengono ad un mondo autonomo che fonda le sue radici su leggi personali e proprie. Elaborando sempre contenuti nuovi l’artista Rovati indaga nelle risonanze spirituali interiori avvalendosi di una misteriosa forza cromatica non del tutto libera dalla figurazione naturalistica, il ricordo di immagini e luoghi e l’improvvisazione rimane l’essenza segreta dell’artista che ha il compito di far vibrare la sua opera d’arte.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - marzo 2024
ANTOLOGIA CRITICA
“Un segno insistito, ridondante, di potente impatto, sia dal punto di vista cromatico che materico, capace di trattenere lo sguardo di chi guarda ben dentro il limite della cornice fisica dell’opera".
Vittorio Sgarbi
"Punto, linea, superficie. … Quello di Rovati ... è un segno insistito, ridondante, di potente impatto, sia dal punto di vista cromatico che materico, capace di trattenere lo sguardo di chi guarda ben dentro il limite della cornice fisica dell’opera, un segno che non ha alcun timore di contaminarsi con possibili funzioni decorative, che spesso l’arte contemporanea ha voluto considerare una diminutio; anzi, la decoratività finisce per diventare una componente importante del linguaggio pittorico dell’artista bresciano, una sorta di valore aggiunto, in termini di abilità pittorica, di techné, ma in senso più intellettuale che manuale, come capacità razionale di organizzazione spaziale della superficie pittorica. L’ideale formale perseguito da Rovati, fin da esordi segnati da incantamenti neofuturisti, è qualcosa che trova compiutezza solo in sé stesso, nella ritmica partitura grafica e cromatica delle sue componenti “cellulari”, disposte nello spazio con regolarità matematica, e in sequenze multipartite. ... Anche le sue prove più recenti e mature insistono nella direzione di una ricerca rigorosa sulle regole di composizione coordinata delle forme, spesso gestita attraverso la scansione seriale delle componenti strutturali, le stesse evocate quasi un secolo fa dal padre per antonomasia dell’Astrattismo, ma anche debitrice di altre esperienze nel segno dell’Avanguardia storica, dal secondo Futurismo di Prampolini, Depero, Balla, Umberto Mastroianni, sugli stimoli dei quali Rovati deve avere certo iniziato il suo percorso artistico, al Costruttivismo sovietico pre-staliniano e l’esperienza neoplasticista di De Stijl. Ma ugualmente evidenti, soprattutto sul piano concettuale, sembrano gli influssi di alcune declinazioni della Pop Art, sia statunitense (vengono in mente le serie warholiane dei Car Crash o delle Electric Chair – alle cui esaltazioni della serialità meccanico-fotografica, Rovati contrapporrebbe una “non-referenzialità” pittorico-manuale – ma soprattutto gli American Dreams di Robert Indiana, o il Full Moon di Allan d’Arcangelo), sia europea, proprio per la caratteristica plastica del segno, che ricorda anche i grafismi di certi cartoons d’autore (Yellow Submarine, ad esempio, a sua volta in odore di Pop). A tanta abbondanza di ingredienti, va aggiunta anche una certa impressione di esotismo, in filigrana sotto gli schemi della serialità, per certi versi ancora più archetipica, che richiama gli arabeschi antichi, con le forme variegate della natura che vengono ricondotte all’artificio idealizzante della geometria dalla volontà ordinatrice dell’uomo. È questo, forse, il messaggio ultimo, più segreto dell’arte di Rovati, come se nel fondo del presente più tecnologico fosse sempre percepibile, in trasparenza, il marchio di fabbrica di un presente eterno, il passato."
Vittorio Sgarbi
"… L’artista distende su di esse segni e simboli, forme archetipiche, tasselli e linee, fino ad orchestrare un ritmo e un’aritmia infinita di elementi vorticosi e rotanti di luce, che trovano un loro destino improbabile nel dipinto, dotato di ordine provvisorio. Un ordine a lungo meditato perché nella pittura, tendenzialmente astratta, fatta da variopinte forme fantastiche, geometrie e moduli decorativi, deve permanere sempre una traccia del reale, come una ruota, un groviglio di fili, un ventaglio di linee ed il ripetersi di simboli. «Il colore deve fare festa, deve abbacinare, deve ipnotizzare e trasportare altrove», scrive l’artista bresciano, che ricerca e apprezza l’importanza attribuita al gioco arbitrario dei pensieri e del sogno, tradotti in forme variabili, dove la realtà è solo il punto di partenza per arrivare ad associazioni e immagini libere e dal significato più profondo.
L’artista, attraverso una composizione dalla partitura cromatica e formale infinita, sembra, comunque, aver voluto mettere ordine nella pulsione emotiva, ma nell’esaltazione della forza del movimento e della tensione, che governano queste immagini e queste idee di mondo illusorio, ciò che emerge è la potenza della variabilità. Come un grande mandala, le opere di questa mostra, curata da Fausto Lorenzi, appaiono immagini sintetiche e dinamiche, che rappresentano e tendono a far superare le opposizioni del multiplo e dell’uno, dello scomposto e dell’integro, del differenziato e dell’indifferenziato, dell’esterno e dell’interno, del diffuso e del concentrato, del visibile apparente e del reale invisibile, per proiettarsi, infine, verso il regno della variabilità universale."
Giampietro Guiotto
"Rolando Rovati lavora con smalti e ritagli di carte colorate, applicati in prevalenza su tavola. Trasfigura segno e colore secondo le traiettorie che furono tracciate dall’astrazione simbolista, quando mirò ad assimilare la pittura allo statuto della musica. ... Le accensioni multicolori muovono da riferimenti a paesaggi, fiori, uccelli, pesci, astri, personaggi, oggetti e situazioni di vita in interno o urbana, ma per un gioco mentale di linee e forme colorate che s’aprono come efflorescenze o s’accendono come bengala, luminarie, sonde spaziali entro precise geometrie. Al fondo sta la candida meraviglia del caleidoscopio, in un gioco di forme e formelle che vanno conquistando una rabescata eleganza. E quando più Rovati semplifica in contrasti netti, austeri, più accresce la forza della struttura compositiva e il suo effetto d’astrazione.
… Per Rovati è stato più volte evocato, come fonte larga d’orientamento, lo stile che fu elaborato nel clima simbolista della Secessione viennese, alle soglie del ‘900, da personaggi come Hoffmann, Olbrich o Kolo Moser, che corteggiavano l’infinito, progettando motivi strutturali e ornamentali che potessero riprodursi illimitatamente, fondendo geometria, natura, grafismi giapponesi (che in certi echi e rifrazioni di Rovati arrivano fino a grafici, cartoonist e fumettisti di «manga» e «anime», di super robot arcaico-fantascientifici), compattezza del blocco tipografico, e psicologia della Gestalt. Da qui, visto un versante più ironico e giocoso, anche l’evocazione di Hundertwasser.
Ma Rovati si è mosso altrettanto attingendo alla lezione di una certa araldica futurista, sulla scia del celebre “Manifesto per la ricostruzione futurista dell’universo” di Balla e Depero (1915), che si proponevano di ricostruire l’universo “rallegrandolo”, cioè ricreandolo integralmente. … Da qui l’espansione ritmico-geometrica di forme nello spazio, attraverso compenetrazioni iridescenti. ...
Nel gioco dei riferimenti a largo spettro, per capire l’ampio retroterra, generico ma non banale, delle ricerche di Rovati, certe forme antropomorfiche, organiche e biologiche lo hanno avvicinato anche alla grammatica surrealista, anche se non fa affiorare l’inconscio, quanto, nel controllo delle linee dinamiche e dello spazio, nella coreografia geometrizzante, un’immagine interiore universale. Le linee, i colori, come forze vive e fluenti che tramutano e organizzano le energie naturali in forme emotive e spirituali.
Proprio alludendo alla mimesi di un processo formativo, si può parlare per Rovati di figure magiche e metamorfiche. … La pittura, coniugando le ricerche sul gesto e quelle sullo spazio pittorico, si propone come un sistema autonomo di segni, che non rimanda ad altro che a se stesso, capace di risolvere reciprocamente l’una nell’altro forma e spazio attraverso i ritmi ed i guizzi cromatici: e si giustifica non come pura decorazione, ma come nucleo emozionale, filtro spirituale della realtà, nel contrasto fra misura (l’ordine, per intima necessità, dei rapporti tra pieni e vuoti) ed accelerazione lirica, vitalistica ed energetica.
Nelle tarsie timbriche incorniciate, tramate di luce squillante, la pittura inscena un’architettura musicale, la nostalgia d’una universale armonia, affidata alla bellezza “sensibile” del colore. Ed alla sapienza millenaria del decoro, tramite segni leggeri e stralunati, danzanti e astrali, a tessere arazzi, mosaici, giardini segreti, tipografie illeggibili, strutture cristalline. L’interesse della ricerca di Rolando Rovati è proprio nell’esplorazione di «immagini interne», cioè di costruzioni metamorfiche dal mondo visibile al mondo invisibile, in danze e fuochi d’artificio intrecciati sul positivo e il negativo, sull’intarsio di simmetrie, illusioni e distorsioni prospettiche, su scacchiere di immagini multiple. ...
La ricerca di Rovati si sviluppa in modo sempre più astratto e allusivo, le forme naturali stilizzate e rese irreali, come richiami frammentari alla transitorietà della vita terrena rispetto all’infinito, e simboli della mutevolezza di fronte all’eternità.
Da qui gli arabeschi (cioè stilizzazioni di forme vegetali di ascendenza ellenistica), gli intrecci geometrici, le calligrafie come eterno, “ordinato” ritorno dei motivi che, tra logica matematica e continuità ritmico-organica, dimora nel cuore dell’ornamento, cioè del “senso dell’ordine” a cui l’uomo aspira davanti al flusso incessante del mondo. … I suoi quadri paiono composti da tessere musive, ... sono tutti tasselli d’un singolare puzzle che al fondo reca memorie composite, cariche anche di sapori d’Oriente (e non solo la decorazione araba, ma persino, si accennava, il Giappone dei manga) e di fantasmagorie lucenti. Ci sono anche uomini-guerrieri, eroi e mondi fantastici in alcuni lavori di Rovati, che vengono appunto da quell’impasto di Oriente e Occidente, di Bisanzio e Slavi, di Islam e Cristianesimo, e ne raccolgono la memoria come in una ballata di colori popolari. ...
Non c’è dubbio che Rolando Rovati sia ben consapevole della percezione della pluralità dei tempi e degli spazi che caratterizza la nostra età, e ora parrebbe sbocco quasi naturale della sua ricerca la proposta di un’arte come evento plastico, cromatico, luminoso che tenda a tutto lo spazio ambientale, a circondare lo spettatore, a catturarlo e moltiplicarlo sulla scena d’un teatrino di specchi e meraviglie.”
Fausto Lorenzi - 2019
"C’é una cifra ormai consolidata, precisa, distintiva, che più di altre identifica l’arte di Rolando Rovati, ... più che geometria, é biologia molecolare, perché le sequenze così ottenute rispettano una certa costanza di frequenza, come se fosse un carattere predisposto per via genetica, ma mai fino al punto di perseguire una regolarità assoluta alla Mondrian, dove tutto, cioé, sia perfetta corrispondenza, perfetto equilibrio fra linea, campitura e colore. C’é sempre uno scarto, una variazione sul tema, imprevista al momento dell’inizio del viaggio pittorico, che impedisce la quadratura del cerchio.
Metaforicamente, quello scarto é la vita, che si manifesta come un’imperfezione di straordinaria efficienza, contrapposta all’astrazione della perfezione, contemplabile mentalmente, ma non verificabile in natura.
Così, la ricerca di rovati, che avresti detto ispirata a una visione dell’arte che la interpreta rigorosamente come un problema di forma, si carica anche di significati metafisici, interrogandoci sul senso più recondito e originario delle cose.”
Vittorio Sgarbi - 2017
"Colorato, intenso e brillante, lo stile di Rovati si colloca in un ambito pittorico di grande piglio contemporaneo che riscrive il linguaggio segnico proponendone uno più complesso dal punto di vista formale e contenutistico. Geometrie irregolari e frastagliate si incastrano tra esse come tessere di un puzzle, creando, grazie al talento pittorico del maestro, un pattern denso e corposo di particolari forme che, riunite in un unico supporto, costituiscono il lavoro finito. Un approccio pittorico avanguardista che spinge il maestro alla realizzazione di dipinti che sono la rappresentazione scomposta di una realtà che Rovati ci aiuta a vedere e a comprendere seguendo i suoi indizi simbolici."
Paolo Levi - EFFETTO ARTE, 2016
"Osservando attentamente la corposa produzione di Rolando Rovati, si viene investiti da una “Magica danza ritmata e cadenzata” di colori vibranti in un vortice incontenibile ... Nelle opere dall’incisivo e marcato impatto estetico, suggellato e rafforzato da cromie brillanti, dinamiche, dense e avvolgenti, emergono i lineamenti di un artista dotato di solida tempra e spiccata personalità, capace di trasmettere e imprimere il vissuto proprio e del mondo circostante, con tutte le molteplici sfaccettature delle “Lacerazioni-sensazioni-azioni” appartenenti al vivere quotidiano.
Percorsi e labirinti virtuali si snodano e vengono individuati dentro la costruzione tonale, dove compare un simbolismo di matrice astratta e geometrica, che deve essere carpito e recepito con spirito d’intenso lirismo e con uno slancio proteso verso un orizzonte immaginario d’infinito. I quadri racchiudono e celano importanti messaggi, valori codificati e contenuti subliminali, che arricchiscono l’insieme strutturale di pathos e trasporto emotivo.
Il colore acquista la valenza primaria di materia viva e vitale, il segno diventa scrittura dell’anima, che si libera nella dimensione spaziale e viaggia nel tempo, tra gioie e dolori, passioni e ferite. Si evince una sintesi narrativa, che contiene pagine e racconti di vita, tracce di un passato trascorso con lo sguardo proiettato sul futuro. Ogni opera compone un collage di un immenso diario, che dà spazio ai sogni e alle visioni fantastiche e tramite la variegata alchimia e mescolanza del cromatismo, rappresenta i fogli dove le parole, sostituite da linee ed elementi segnici simbolici, si prefiggono di descrivere visivamente il percorso esistenziale oscillante tra luci e ombre, certezze e contrasti, realtà condivise e desideri inespressi in un impeto spontaneo, che rivela le riflessioni più intime saldamente ancorate in un angolo profondo della sfera introspettiva. L’armonia e il movimento delle forme, alimentato dal connubio “Colore-segno-materia” genera un mondo artistico all’insegna di una personale progettualità e creatività. …"
Elena Gollini - 2014
“Mondi del tutto sconosciuti, quelli dipinti dal maestro Rolando Rovati. Mondi dominati dalla genialità con la quale il maestro traccia i suoi enigmi visivi. Un linguaggio che scompone il segno e lo pone su nuovi binari. Un linguaggio fatto di un significato e di un significante che va ricercato al fine di interpretare la genialità del segno. Rovati è un artista unico. Uno dei pochi al mondo in grado di dominare la genialità di un segno che dopo aver vagato nel museo della ragione, si aliena da essa per sviluppare una sorta di geniale “follia”. Quella stessa genialità che ha permesso ad artisti quali Picasso e Dalì di rimanere nella storia. Rovati dà ordine al caos. Attraverso la sua pittura conduce lo spettatore in un nuovo mondo. Un mondo da osservare per poi cercare di interpretare al meglio."
Salvatore Russo - 2013
"D’incredibile impatto emotivo, le opere dell’artista sembrano derivare da un elevato talento e una predisposizione per la figurazione della realtà. Esse colgono il senso dell’astratto attraverso un originale segno grafico, plasmato dal maestro come segno personale e riconoscibile anche grazie alle tinte utilizzate nell’intera produzione. Talvolta la composizione è libera e complessa, riempie la superficie intera, come se continuasse all’infinito, talvolta si tratta di un cuore pulsante, graficamente identificabile, e le linee convergono al centro per esaltare tutta la grinta con cui sembra uscire dalla tela, per mutare in simbolo impresso nell’inconscio collettivo."
Letizia Lanzarotti – Art Museum – EA Editore 2012
"… Nelle trame, negli incasellamenti, negli spazi che si aprono sulla superficie delle tavole di Rovati si possono intuire anche le stanze segrete dell’io, della mente, i diversi piani della conoscenza, il conscio e l’inconscio, il dentro e il fuori.
E, ancora, va detto che le immagini di Rovati dialogano con alcuni punti della storia della pittura che evidentemente sono per lui un cardine: il futurismo, le composizioni plastiche di Depero, ravvisabili nei colori e nell’ importanza data ai materiali, al lato strutturale dell’opera, le forme sintetiche di Balla, certo surrealismo e certo astrattismo.
Quelli che chiamerei i quadri ‘stendardo’, dove il lato costruttivo è totale, quasi come se l’opera fosse un manufatto artigianale dove tutto raggiunge un’unità. Quelli dove si isolano elementi in visioni surreali o comunque ambigue, esaltate dal fondo scuro contro il quale esplodono. Quelli, meno recenti, dove è più evidente la necessità di catalogare le visioni in partizioni regolari. Quelli più sperimentali, che utilizzano materiali come il collage, e dove le forme si adeguano ad uno spirito vicino a quello del graffito contemporaneo. Tutti, insieme, riconducibili ad un sentire unitario.”
Pia Ferrari - 2011
"… E l’informe, o piuttosto gli infinitesimi universi di forme, dal cui germogliare emergeranno forse altre ondate pittoriche di Rolando Rovati, sono racchiusi in brevi campiture, in aree di collage contro il cui perimetro cessa la disseminazione.
L’aspetto decorativo, in particolare del primo momento di Rovati è da leggere in altro modo, come da leggere in altro modo è la decorazione araba o il grottesco. Si tratta di tranquillità e di approdo al piacere, inconfiscabile dalla materia della vita. Il nodo della vita giunge alla complessità e da qui al caso dell’unico, senza più restare impastoiato nelle complicazioni, nello smarrimento, ossia nelle rappresentazioni del disagio. Allora la composizione è tranquilla, lieta, felice. ..."
Giancarlo Calciolari - 2009
“Spazio e ritmi cromatici“ “… La manipolazione delle materie (smalti, acrilici, carte colorate, tavole di supporto) è momento fattivo molto importante per Rovati in quanto sollecita la sensitività a cogliere informazioni e a trasmetterle direttamente all’ intelligenza operativa, alla mente, la quale elabora, ricrea, aggiunge prendendo dai sedimenti fondi dell’ esperienza e aprendo – anche in virtù del dilatarsi del tempo di lavoro, del prolungarsi e variare del gesto pittorico – spazi sempre nuovi, nuovi percorsi, traiettorie che nulla più hanno di organico, ma diventano pure manifestazioni di forza, vettori di irradiazione di luce, colore, suono e pensiero: un’irradiazione semplice e gioiosa che l’ artista vive e, naturalmente, soprattutto comunica attraverso i colori, sempre vivaci, saturi.
... Mi pare che Rovati sia giunto a un punto importante di discriminazione: si avverte che dalla espressione ludica e dalla giocosità cromatica egli sta trascorrendo a una spazialità via via più profonda, dilatata e attivata, dove colore, materie, forma, ritmo diventano necessariamente movimenti dell’ anima, dell’ emozione, del sentimento e del pensiero.”
Giorgio Segato - 2005
“Tinte forti, stilizzazione arabesca, fondi contrastanti riportano alle scenografie di un grande teatro naturale accattivante e rigoroso sia nella ricerca voluta della sinuosità dei petali e dei lunghi pennacchi piumati, sia nella distribuzione dei colori.
Potremmo trovarci, dinanzi a queste opere, in Malesia fra gli scommettitori sanguinari e vociferanti; oppure immersi nella quiete fascinosa della hall di un albergo del grande Gatsby; l’importante è vivere ambienti e reminiscenze esotiche; un rifugio artistico nei meandri della cultura filmica e nel ricordo di viaggi reali e immaginari.”
Giuseppe Patellaro
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L'artista Rolando Rovati possiede un curriculum ricco di presenze e partecipazioni artistiche in Italia e all'estero, espone le sue opere in mostre d'arte dagli anni '80 riscuotendo consensi da parte del pubblico, della critica qualificata, della stampa giornalistica ed editoriale. Per le sue opere ottiene prestigiosi riconoscimenti e pubblicazioni su cataloghi, annuari e riviste d’arte specializzata. Le sue opere fanno parte di collezioni private italiane e straniere.
2024 - Mostra personale di ROLANDO ROVATI. Inaugurazione venerdì 7 giugno ore 18:00, presentazione di Fausto Lorenzi. Museo Diocesano, Sale del Ciliegio, Brescia. 07 giugno/18 agosto 2024.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione, nello studio dell'artista Rolando Rovati.
MOSTRE PERSONALI
2023 - Galleria Malinpensa by “La telaccia”, Torin. Personale
2022 - Opere di Rolando Rovati dalla collezione “Giovanni Parco Zani” presso l’Associazione “Via Glisenti 43”, Vestone (Brescia). Personale.
2021 - Galleria Malinpensa by “La telaccia”, Torino. Personale.
- Associazione “Via Glisenti 43”, Vestone (BS). Personale.
2018 - Galleria Malinpensa by “La telaccia”, Torino. Personale
- Associazione “Via Glisenti 43”, Vestone (BS). Personale.
- Due stampe archiviate nella “Raccolta delle stampe e dei disegni” della Collezione Sgarbi, Ferrara.
2017 - Associazione Artisti Bresciani, Brescia. Personale.
2016 - MilanoArtGallery, Milano. Personale.
2014 - Galleria Malinpensa by “La Telaccia” Torino. Personale.
2011 - Galleria Arianna Sartori, Mantova. Personale.
2009 - Associazione culturale “La Parada” Brescia. Personale.
- Biblioteca Civica di Bienno (BS). Personale.
2008 - Associazione culturale “La Parada” Brescia., Personale.
- Biblioteca Civica di Bienno (BS). Personale.
2006 - Ex Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Brescia, Antologica 1995/2005.
2005 - Galleria Punto Arte, La Spezia. Personale.
1992 - Circolo Artistico Bergamasco, Bergamo. Personale.
1990 - Circolo Simone Mayr, Bergamo. Personale.
1987 - Galleria San Michele, Brescia. Personale.
COLLETTIVE e FIERE
2024 - BergamoArteFiera (Galleria “La Telaccia”).
2023 - BergamoArteFiera (Galleria “La Telaccia”).
Dieci Natali di bellezza, i pittori bresciani in mostra per la solidarietà (Associazione Artisti Bresciani).
2022 - BergamoArteFiera (Galleria “La Telaccia”).
2021 - “Troisi Poeta Massimo” Castel dell’Ovo, a cura di Istituto Luce e Beni Culturali del Comune di Napoli. Collettiva.
2020 - “Vegetalia” Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). Collettiva.
2019 - ART INNSBRUCK (Galleria “La Telaccia”).
- “Il Carnevale dell'Arte” Scuola Grande di San Teodoro (San Marco 4810, Campo San Salvador). Collettiva.
- Spoleto Art” a cura di Vittorio Sgarbi. Palazzo Leti Sansi, Spoleto. Collettiva.
- Pro Biennale Spoleto Arte, Scuola Grande di San Teodoro, Venezia e Campo San Barnaba, Calle dei Cerchieri 1.270, Venezia. Collettiva.
- Biennale Milano 2019, presentata dal prof. Vittorio Sgarbi.
2018 - Pro Biennale, Spoleto Arte, Scuola di San Teodoro e Palazzo Grifalconi Loredan, Venezia. Collettiva.
- Spoleto Arte a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto. Collettiva.
- "Spoleto Arte incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi, Scuola Grande di San Teodoro, Venezia. Collettiva.
- “Premio Modigliani” Casa Modigliani e Palazzo Leti Sansi” Spoleto. Collettiva.
- “In mostra con Schifano” a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto. Collettiva.
- “Pittori per Nuvolari 2018” Casa museo Sartori, Castel d'Ario (MN), Collettiva.
- “Cortina in Arte 2018” Miramonti Majestic Hotel Cortina d'Ampezzo, Collettiva.
- ART INNSBRUCK (Galleria “La Telaccia”).
- “Miami meets Milano” Spoleto Arte - MIAMI (USA), Collettiva.
2016 - BergamoArteFiera (Galleria “La Telaccia”).
- “Art History” Ex Monastero dei Benedettini, Monreale. Collettiva.
- Pro Biennale, Palazzo Giustinian Faccanon, Venezia. Collettiva.
- “Arte Jubileum” Sale del Bramante, Roma. Collettiva.
- Triennale d’Arte di Verona.
- Spoleto Arte a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto. Collettiva.
- ART INNSBRUCK (Galleria “La Telaccia”).
- ”Riflessioni contemporanee” MilanoArtGallery, Milano. Collettiva a cura di Vittorio Sgarbi.
2017 - Museo Levi in Biennale d’Arte del Mediterraneo, Palermo. Collettiva.
- “Animalia” Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). Collettiva.
- “50 Anni d’Arte in Lombardia” - Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). Collettiva.
- “Pro Biennale” Spoleto Arte, Chiostro della Chiesa di San Francesco della Vigna, Venezia. Collettiva.
- Spoleto Arte” a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Leti Sansi, Spoleto. Collettiva.
- Biennale Milano 2017, presentata dal prof. Vittorio Sgarbi.
2015 - Bienal de Arte, BARCELLONA.
- Biennale di Palermo.
- Spoleto Arte, Palazzo Leti Sansi Spoleto – Collettiva a cura di Vittorio Sgarbi.
- Fondazione Mazzullo, Palazzo Duchi di Santo Stefano Taormina. Collettiva.
- Bergamo Arte Fiera (Galleria “La Telaccia”).
- ART INNSBRUCK (Galleria “La Telaccia”).
- “L’sola che c’è”, Palermo. Collettiva “Premio internazionale della Cultura”.
- “L’sola che c’è”, Palermo. Collettiva “I nuovi eredi di Jackson Pollock”.
- Teatro Politeama di Palermo. Collettiva “I selezionati dell’Isola che c’è”.
2013 - Biennale di Palermo.
- Galleria “La Telaccia” by Malinpensa, Torino. Collettiva “Sei artisti per sei regioni”,
- Ex Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Brescia. Collettiva “La Parada”,
- Palazzo Sant’Elia, Palermo. Collettiva Arte e Legalità”,
2014 - Spoleto incontra Venezia, Palazzo Falier Venezia, Collettiva a cura di Vittorio Sgarbi,
- Biennale della Creatività, Verona.
- ART INNSBRUCK (Galleria “La Telaccia”).
- Associazione Artisti Bresciani AAB, Brescia. Collettiva “Ricognizione”.
- Pinacoteca d’Arte Moderna “Le Porte”, Napoli, Collettiva “Natale a Napoli 2014”.
- Villa Castelnuovo, Palermo. Collettiva “Artisti Porto Franco” a cura di Vittorio Sgarbi.
- MilanoArtGallery, Milano. Collettiva “Evoluzioni Artistiche”.
- ArtExpo NEW YORK (EA editore).
2012 - Arte Fiera Padova.
- Associazione Artisti Bresciani AAB, Brescia, Collettiva “Ricognizione”.
- Galleria Arti et Amicitiae, Amsterdam, Collettiva “Premio Van Gogh”.
2011 - Associazione Artisti Bresciani AAB, Brescia. Collettiva “Ricognizione”.
- Prix “Tokio” AmArtGallery, BRUXELLES, Exposition. Collective.
2005 - Arte Parma.
- Arte Fiera Padova.
- Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
- Mostra Mercato Internazionale, Gent (BELGIO).
- Mostra Mercato Internazionale, Lugano.
2004 - Europ’Art, GINEVRA.
- Galleria Punto Arte, La Spezia, Collettiva.
- Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
- Arte Fiera Padova.
- Arte Genova.
2003 - Galleria Punto Arte, La Spezia, Collettiva.
- Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
- Arte Fiera Padova.
2002 - Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
- Galleria Arte Spazio, Sassari, Collettiva.
- Artexpo, BARCELLONA.
- Arte Fiera Padova.
2001- Galleria Punto Arte, La Spezia, Collettiva.
- Arte Fiera Padova.
- Museum, Fiera Parma.
2000 - Ancon’Arte, Ancona.
-Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
- Giorni d’Arte, Fiera di Carrara.
-Arte Fiera Padova.
1999 - Europ’Art, GINEVRA.
- Galleria Punto Arte, La Spezia, Collettiva.
- Arte Fiera Padova.
- Expo Arte Fiera del Levante, Bari.
1998 - Europ’Art, GINEVRA.
- Arte Fiera Padova.
- Arte Fiera Vicenza.
1997 - Arte Fiera Vicenza.
- Arte Fiera Pordenone.
- S.I.A.C. Fiera di Roma.
- VersiliArte “La Versilana”, Marina di Pietrasanta.
- Internazionale d’Arte Contemporanea Fortezza da Basso, Firenze.
- Arte Fiera Padova.
1996 - Arte Fiera Vicenza.
- Arte Fiera Pordenone.
- Arte Fiera Padova.
1995 - Arte in video, NEW YORK.
1991 - E.I.A.C. Palazzo Affari, Firenze.
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